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Le parole della west-coast. Viaggio letterario sul lungomare toscano (da Oscar Wilde agli ultimi premi Strega)

di Daniele Pasquini

Per questa estate, ormai lo sappiamo, le vacanze saranno low-cost e a km zero. Ma ciò che ci è prossimo non è detto che sia scontato, o meno affascinate delle più blasonate destinazioni internazionali. E se i libri sono anche un modo per viaggiare, una delle opportunità delle prossime ferie potrebbe essere scoprire contemporaneamente luoghi e autori di cui – presi a inseguire Ibiza, Santorini o Bali – avevamo scordato o ignorato il fascino. 

Il nostro viaggio, strutturato da nord a sud, parte necessariamente da Carrara, di cui si innamorarono Dickens e Oscar Wilde, affascinati dalla maestosità delle Apuane, grandiose vette coi piedi immersi nel mare. E calando di poco arriviamo nella vicina (e rivale) Massa: Marco Rovelli ne Il contro in testa pochi anni fa scriveva: “Il marmo è come la vita, morbido al verso e duro al contro”.

Forte dei Marmi

Simbolo acclarato di bella vita è Forte dei Marmi, che le cronache degli ultimi anni dipingono ormai come balocco sciupato dall’invasione di russi e cafoni: vale allora la pena riscoprirne anima e ruvidità, oltre la patina modaiola, con i romanzi di Fabio Genovesi (Morte dei Marmi Versilia Rock City).

Di Pietrasanta, che dell’arte contemporanea fa giustamente vanto – con opere di Botero, Mitoraj e Folon – si scorda spesso che diede i natali a Giosuè Carducci, tra i pochi poeti italiani di cui ancora si usa mandare a memoria i versi (fin dalle elementari, ahinoi, con cadenza da filastrocca). Proseguendo a meridione, giungiamo a Viareggio: la città in cui nacque Mario Tobino (che la Versilia la raccontò ne Il clandestino, Premio Strega del 1962), oltre che un premio – il Premio Viareggio – che ha da poco compiuto i 90 anni.

Tra i più noti best-seller toscani c’è Marco Malvaldi, pisano, il cui “Barlume” ha sede nell’immaginaria cittadina di “Pineta”: la fiction tv avrebbe dovuto essere girata a Marina di Pisa, ma alla fine a spuntarla è stata Marciana Marina, all’Isola d’Elba. E giunti a Livorno, non possiamo trascurare Giorgio Caproni, tra i più importanti letterati italiani del Novecento: nella città labronica Caproni prese “il baco della letteratura”, e della propria terra scrisse: “esisterà sempre, finché esisto io, questa città, malata di spazio nella mia mente, col suo sapore di gelati nell’odor di pesce del Mercato Centrale lungo i Fossi e con l’illimitato asfalto del Voltone (…)”. Se Marina di Castagneto, Donoratico e Castagneto Carducci ci parlano ancora di Giosuè, tra le fonderie di Piombino ci immergiamo nell’Acciaio di Silvia Avallone, uno dei più celebrati esordi della narrativa italiana degli ultimi anni. 

Ma una delle vere perle – anche letterarie – della costa Toscana è sicuramente Castiglione della Pescaia. Grande merito va allo scrittore e critico Piero Citati: fu lui a condurvi per la prima volta Italo Calvino, che la elesse a luogo dell’anima. A quel mare legò per sempre Palomar, e lui stesso vi appartenne fino alla fine: colto da un ictus nella sua casa di Roccamare, oggi uno degli indiscussi protagonisti della cultura italiana del ‘900 è sepolto proprio nel cimitero di Castiglione. Senza scordare un altro habitué di zona, Sandro Veronesi: “stregato” con Caos Calmo nel 2008 e fresco di successo con Il colibrì.

Monte Argentario

La Maremma è la terra di Luciano Bianciardi e dei suoi minatori. E durante il suo lavoro culturale – quello di bibliotecario – prima di partire alla volta di Milano incontrò Carlo Cassola: l’autore de La ragazza di Bube passerà molti anni a Grosseto, anni fitti di scrittura e di impegno civico, compresa una legislatura da consigliere comunale. E nell’estremo sud della costa, attorno all’Argentario, è di casa Teresa Ciabatti, finalista al Premio Strega 2017 con La più amata, un romanzo in cui l’autrice di Orbetello indaga l’assoggettamento al fascino paterno: tra lusso e crisi, piscine, mare e traffici illeciti. Meraviglie e contraddizioni, lungo tutta la west-coast.

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