To type or not to type? Questo è il dilemma. Se siete studenti di grafica da poco trasferiti in città o un freelance che nuota (o si tuffa? O annega?) nel mare magnum del mercato, potreste fermarvi a stappare una birra al Type Thursday, l’incontro mensile per tutti gli appassionati di type e calligrafia, che un giovedì al mese, allo Student Hotel, riunisce grafici, designer ma anche curiosi e appassionati di caratteri di scrittura.
La storia
Lanciato a New York nell’estate del 2015, il format Type Thursday è stato poi portato in altre otto città (Barcellona, Bucarest, Chicago, Londra, Los Angeles, Philadelphia, San Francisco e Seattle) e Firenze rappresenta l’unico hub italiano all’attivo finora. I Type Thursday sono il luogo ideale per incontrare creativi che la pensano allo stesso modo – o al contrario che dissentono totalmente sulla tua idea di partenza – stabilendo così connessioni professionali in un ambiente divertente e informale.
Alessio Piccini, che da settembre ricopre il ruolo di chapter-lead nel capoluogo toscano, ci rivela che è tutto un gioco di sinergie, scaturito da un lavoro di squadra che coinvolge più figure. Per questo si avvale di tanti collaboratori tra cui Valentino Coppi, Katiuscia Mari, Luciano Quaranta, Enrica Nappini e Giulia Ursenna Dorati, per citarne alcuni. “L’obiettivo principale – continua Piccini – è sempre il punto di incontro, l’interazione e il confronto tra persone. Infatti più che un evento, il Type Thursday è un vero e proprio club per chi ha voglia di portare il suo progetto in piazza e discuterlo insieme alla community”. Lo strumento che più viene utilizzato per coinvolgere la community cittadina è il passaparola, seguita dai social network, con Instagram in testa e l’invio della newsletter.
Una parte fondamentale la giocano anche le scuole di comunicazione e design come l’Isia e lo Ied, che incoraggiano i loro studenti a portare i propri progetti e discuterli durante gli incontri. “Dopo la prima ora dedicata al networking c’è il momento del Type Crit, 15 minuti in cui ognuno espone brevemente il progetto sul quale sta lavorando e riceve feedback dal pubblico. La chiave è il feedback perché i talk sono studiati per creare dibattito tra partecipanti.
Se i lavori sono work in progress – per quanto siano grezzi e non definiti – sono comunque meglio di progetti autoreferenziali già completi che non creerebbero interazione.” Su questo è concorde anche Silvia Morelli, grafica freelance e frequentatrice: “essendo un dialogo sui “punti di debolezza”, i dibattiti più belli vengono fuori quando i progetti sono embrionali e talvolta anche brutti. Se un progetto viene presentato finito e completo al 100% il dialogo che ne scaturisce è fine a se stesso, invece se il lavoro è ancora in fieri o in fase di ideazione puoi dare consigli e il risultato sarà un dibattito sicuramente più costruttivo e coinvolgente.
Se avete modo di fare un salto al prossimo appuntamento pre-natalizio, l’ottavo rendez-vous fiorentino si terrà giovedì 12 dicembre.
Foto di Enrica Nappini (dalla pagina facebook ufficiale dell’evento TypeThursday)