Storie

Le lucine del vicino sono sempre più verdi

By Redazione Lungarno

December 03, 2019

Di Giulia De Giorgio

C’era una volta Firenze… Firenze del Rinascimento, Firenze dei turisti, Firenze vestita di viola, Firenze del caldo afoso e poi del freddo insopportabile, Firenze cruda e cotta in ogni salsa.

Ma dicembre è un mese speciale, è il mese del Santo Natale che di santo ormai ha ben poco. Ed è proprio a dicembre che la città cambia, si trasforma, si veste di colori nuovi e si impregna di fragranze autunnali: dal profumo di castagne che inebria via dei Calzaiuoli a quello di di cannella che abbraccia piazza Santa Croce decorata dai famosi mercatini di Natale, messi lì a fare da sfondo agli spiriti natalizi dei passanti. 

Ed è subito vin brulè, o per meglio dire il vino cotto denoialtri buttati sulle gradinate della Chiesa. 

E tutto diventa meraviglia, l’atmosfera assume le sembianze di quei film che rivediamo ogni anno, sempre gli stessi, come fosse la prima volta, la città si decora di poesia e si imbelletta con cura e dedizione. 

Ogni angolo parla di sé, ogni lucina si intreccia con l’altra e determina, in base ai girigogoli, la sua supremazia, tracciando un percorso ben delineato che parte da via de’ Tornabuoni, che l’è tutta un prezioso luccichìo, continuando per tutte le strade e le piazze all’interno delle mura, fino ad arrivare alle due estreme periferie di Firenze Sud e Firenze Nord dove, piano piano e gradualmente, le lucine funzionanti iniziano a sfumare, la varianza di colori diminuisce, i girigogoli scompaiono ed infine tutto si spegne completamente all’imbocco dell’autostrada. 

Ma che ce ne frega a noi delle lucine decorative classiste e raccomandate. Natale è un sentimento, risiede nell’anima, nel contrasto tra le parole calde a contatto con l’aria fredda che generano il fumo e Firenze è un regalo che appartiene a tutti e che non ha bisogno di essere confezionato. 

Quindi non datemi retta, lontani da ogni inutile polemica, godiamoci questo mese pieno di Michael Bublé e brillantini d’oro e d’argento perché tanto, comunque vada, le lucine del vicino saranno sempre più verdi