Cinema

I martedì cinefili allo Stensen: un ciclo di incontri su Almodóvar

By Arianna Palagi

October 03, 2019

Da sempre impegnata nella diffusione della cultura cinematografica a Firenze con un ricco programma di rassegne ed eventi culturali, la Fondazione Stensen inaugura la stagione autunnale con una serie di incontri incentrati sulla filmografia di un celebre regista spagnolo: “Il martedì d’autore – Il cinema di Pedro Almodóvar”. L’eclettico artista, premiato alla 76ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia con il Leone d’oro alla carriera, sarà protagonista di una retrospettiva guidata dallo storico del cinema e critico cinematografico Marco Luceri.

Durante il corso, che è aperto a tutti, Luceri ci guiderà attraverso le pellicole di Almodóvar fornendo le chiavi di lettura necessarie per addentrarsi consapevolmente nel variopinto universo di questo autore che, con profonda sensibilità, è capace di rappresentare sullo schermo il dissidio dell’animo umano lacerato tra amore e sofferenza, dolor y gloria.

Abbiamo raggiunto Marco Luceri per fargli qualche domanda sulla rassegna.

Perché ha deciso di dedicare un corso al cinema di Almodóvar?

“Da 12 anni tengo corsi sul cinema, alternando corsi monografici su registi passati e contemporanei che abbiano uno status autoriale molto forte e riconoscibile a corsi generici su epoche, correnti e storie integrali. Ho scelto Almodóvar per vari motivi: il successo del suo ultimo film Dolor y gloria, i suoi 70 anni appena compiuti e la sua consacrazione a Venezia. È quindi un buon momento per riscoprire il cinema di un autore che lavora ormai da quarant’anni, dalla fine del franchismo all’esplosione del cinema spagnolo, fino a oggi. Un’evoluzione che vede l’Almodóvar odierno molto diverso da quello agli inizi della sua carriera”.

Il cinema di Almodóvar in sintesi.

“Il suo cinema, viva testimonianza di questi quarant’anni, dialoga costantemente con la società (spagnola, europea e occidentale) e i suoi costumi in perenne mutamento. Riflette anche sul cinema e le sue forme. Per esempio, nel film Tutto su mia madre si ringraziano le dive hollywoodiane degli anni Cinquanta, un omaggio malinconico a un cinema da cui Almodóvar si distacca ma a cui, allo stesso tempo, sente di dovere qualcosa”.

Il genere prediletto da Almodóvar è il melodramma: come si caratterizza?

“Il melodramma è un genere antico e longevo che nasce dal teatro musicale. Almodóvar lo riformula per rappresentare a livello drammaturgico le tante declinazioni del dissidio in un amore contrastato, nel rapporto tra genitore e figlio, tra due persone dello stesso sesso o tra due individui sensibilmente opposti”.

I personaggi femminili popolano il cinema di Almodóvar…

“Assolutamente, la donna è al centro. Come sguardo e atteggiamento. Gli uomini sono figure marginali e portatori di uno sguardo semplice. Le donne, invece, sono costruite in modo articolato e la loro complessità è funzionale alla drammaturgia di Almodóvar”.

Come si articoleranno le lezioni del corso?

“Le lezioni saranno altamente interattive. In seguito alle mie introduzioni analizzeremo insieme delle sequenze significative dei film di Almodóvar per individuare lo stile e i temi ricorrenti dell’autore”.

Il programma completo

 

Informazioni Il martedì d’autore dedicato al cinema di Almodovar