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Dai Planet Funk al Tenax: intervista ad Alex Neri

Alex Neri

Alex Neri è un musicista, compositore, produttore e DJ. Studia al conservatorio pianoforte, la sua anima sarà poi rapita dalla musica elettronica. Membro e fondatore dei Planet Funk, è presente da anni nella direzione artistica del Tenax di Firenze e fonte inesauribile di novità. 

Qual è stata la tua formazione?

“Approcciai il mondo della musica attraverso il pianoforte. Vivevo in un piccolo palazzo di un quartiere popolare di Sarzana e sopra al mio appartamento viveva una signora che possedeva un pianoforte. Sentirla suonare mi incuriosii molto, così una volta decisi di provare a suonare anche io. M’innamorai follemente! Successivamente la mia famiglia mi spinse molto a studiare lo strumento anche se tutta quella pressione mi dava terribilmente fastidio, avevo solo nove anni. In ogni caso continuai a suonare e studiai al conservatorio per quattro anni”.

Come lo studio classico del pianoforte ha influenzato sul tuo stile?

“Lo studio classico del pianoforte ha influenzato il mio stile, bene e male. Mi ha dato un’impostazione classica, appunto, alquanto canonica e dura che per certi aspetti allontanava il mio amore per la musica. Ad un’età giovane avevo voglia di suonare, adoravo i Beatles per esempio, ma nell’ambiente in cui mi trovavo era quasi un’eresia. Questo limite mi ha allontanato dal classico e mi ha portato poi all’elettronica”.

Come sei entrato in contatto con il mondo dei dischi e della musica elettronica?

“Negli anni ‘70 mio padre era un Dj, avevamo la casa colma di dischi e libri. Però, in realtà, non volevo fare il Dj. L’ho capito nel tempo, strada facendo. Solo adesso, a cinquant’anni, penso di essere un bravo Dj, il percorso dunque è molto lungo e articolato”.

 

Tu sei uno dei fondatori dei Planet Funk, come è nato il gruppo?

“Il gruppo si è formato in un periodo in cui il mondo del clubbing mi stava particolarmente annoiando, fine anni ‘90, dove comunque avevo già dato 10 anni di dischi nel settore.  Incontrai casualmente due ragazzi napoletani a Londra e a Miami con il quale abbiamo deciso semplicemente di incontrarci e suonare. Per me era un periodo di grande rivoluzione, così fondammo i Planet Funk, una specie di collettivo di rock elettronico sperimentale. Il primo disco è stato ‘Chase the Sun’ che fu un successo inaspettato. Purtroppo qualche anno fa un membro del gruppo è morto e questo ci ha fortemente scombussolato perché, al di là di tutto, un gruppo è un gruppo, che mi ha insegnato molto e senza questo nostro amico e membro, la differenza è grande”.

Un nuovo grande progetto: Radio Amblè. Di cosa si tratta?

Radio Amblè è una radio live streaming che nasce da un’idea mia e di Fabrizio Bodini. Volevamo realizzare un luogo dove poter ascoltare musica, fare talks, con un palinsesto multiculturale e di qualità. Ci piace l’idea di far esprimere liberamente più DJ, musicisti e persone che vogliono condividere musica, arte e pensieri. Da novembre suonerò anche io come gli altri una volta alla settimana”.

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