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Amir project: incontriamoci al museo

Amir

foto: Nicola Neri

La narrazione è uno strumento per interpretare se stessi e il mondo. In questo senso è molto potente: il punto di vista, il modo in cui un evento viene raccontato, dà significato all’esperienza. Questa semplice verità è alla base delle attività che costituiscono il progetto Amir – accoglienza, musei, inclusione, relazione.

Amir propone alla città attività di mediazione culturale condotte da cittadini stranieri. Coinvolge sette musei tra Firenze e Fiesole ed è coordinato da Chiara Damiani: “Volevamo sviluppare i programmi rivolti agli stranieri superando i limiti di attività proposte dall’alto; dando a un gruppo di migranti gli strumenti per essere mediatori, la forza del progetto è maggiore”.

amir project

foto: Nicola Neri

Sì, perché gli effetti sono molteplici: i cittadini italiani guardano ad un patrimonio che considerano proprio, dal punto di vista di un altro, arricchendolo di ulteriori significati. Inoltre, la presenza di mediatori stranieri fa avvicinare al museo persone che difficilmente sarebbero entrate. “I partecipanti restano molto colpiti quando osservano un’immagine della Madonna e imparano che è anche una figura chiave del Corano. Nella relazione con il mediatore inizia il processo di umanizzazione del diverso”.

Nel mese di ottobre sarà possibile visitare l’Orto Botanico, il Giardino di Boboli e l’Area archeologica di Fiesole; poi riprenderà la programmazione nei musei. Le visite sono gratuite, così come gli ingressi ai siti. È necessario prenotare su: www.amirproject.com. Amir è anche su Facebook e Instagram. 

                              

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