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Intervista a Simone Graziano

simone graziano

foto: Angelo Trani

di Giulia Focardi

Il 24 marzo scorso, la Sala Vanni a Firenze ha ospitato l’annuale assemblea di MIdJ, l’associazione dei musicisti italiani di jazz che, da circa un anno, è presieduta da un fiorentino doc, pianista eccellente e personalità elegante e creativa del jazz italiano: Simone Graziano. Abbiamo incontrato Simone, tra i vari impegni come leader, come padre e come presidente di una delle realtà maggiormente rappresentative e estese del settore, per parlare del jazz italiano, toscano e non solo.

Un anno di presidenza di MIdJ: cosa è cambiato in questo anno e in che direzione sta lavorando l’associazione?

“Direi che è cambiato l’intero direttivo e il presidente, ma sostanzialmente ci siamo posti in una direttiva di continuità rispetto al lavoro svolto da Ada Montellanico nei suoi due mandati precedenti. La maggiore novità è L.O.V.E: i laboratori organizzati per la vitalità espressiva. Midj invita un ospite, che si è distinto per la sua originalità artisico-compositiva, a portare la propria musica, raccontarla, provarla ed infine suonarla dal vivo con tutti coloro che si saranno preventivamente iscritti. Il progetto ha fatto tappa anche a Firenze il 12 aprile con Francesco Diodati e Alessandro Lanzoni, in Sala Vanni. L’iniziativa ha natura nazionale (i laboratori si terranno in tutte le regioni) e persegue l’obiettivo di alimentare lo spirito della comunità tramite la cosa che davvero lega tutti i musicisti: la musica stessa”.


La Toscana è una regione felice, jazzisticamente parlando; tu cosa ne pensi?

“Mi sento fortunato per esser nato cresciuto in un ambiente così ricco di stimoli e di musicisti eccelsi. Ma ciò non avviene a caso: in Toscana c’è una delle migliori scuole italiane per l’alta formazione ovvero Siena Jazz; ci sono realtà organizzative come il Musicus Concentus, Music Pool, Pisa Jazz, Empoli jazz che producono più di 200 concerti l’anno; jazz club importanti come il Pinocchio, l’Ex Wide e Un Tubo. La verità? Son felice di non aver mai avuto il coraggio di andare a vivere a New York”.

Qual è il segreto per riuscire ad essere un musicista impegnatissimo, un padre presente e il presidente di un’associazione nazionale in piena attività?

“Dormire quattro ore per notte e… circondarmi solo di persone che amo!”.

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