di Michele Baldini
Talia Concept: “Come si fa a spiegare con la volgarità della parola, la poesia della vibrazione?”
Jep Gambardella: “E non lo so, ci provi.”
Ore 21 e 15, siamo un gruppetto casualmente costituito che contempla le vestigia del rogo vandalico di via Mazzetta in attesa che il locale apra i battenti. Capto un “a che ore finirà secondo voi?” e un “mi offriresti una sigaretta?”, nient’altro.
Dello spettacolo a cui sto per “compartecipare” Giulia Cavallini, la regista, mi ha tempestivamente inviato nel pomeriggio preziose “istruzioni”.
Tra queste:
- “ Chi partecipa a DHT si mette in gioco, accettando o rifiutando le richieste o consegne che gli/le verranno fatte.”
- ” Chi partecipa a DHT è padrone del suo corpo e delle sue emozioni, è libero di muoversi, reagire e rispondere, senza violenza alcuna, a qualsiasi accadimento, parola o evento gli si presenti.”
Dalla sinossi: “un gruppo di folli che ha deciso di cambiare radicalmente le regole del gioco: ciò che era puro pensiero passa all’azione. E chi non ubbidirà […] verrà brutalmente eliminato. Questo succederà un giorno. Ma questo non è che l’inizio”.
Luci laser, un megafono ci obbliga a scendere al piano seminterrato, qualcuno resta sopra, credo. Taccio e mi permetto solo alcune considerazioni:
- DHT è uno spettacolo non originalissimo data la lunga tradizione, da Artaud in qua, di cui è parte. L’ovvietà abita però altrove e offre intrattenimento di buona qualità.
- DHT non è velleitario, almeno non troppo. Propone una retorica alla portata di tutti i cervelli e le smussature comiche fanno davvero ridere.
Pollice su per spazio e tempi. Quarantacinque minuti e quarantacinque metri quadri ben gestiti.
Lo spettacolo va in replica ancora al Disagio stasera e domani e sono attese ulteriori repliche nei prossimi giorni/mesi.
Crediti foto:
Deep Human Trail
LEVELS
Regia:
Giulia Cavallini
Drammaturgia:
Leonardo Venturi
Cast:
Lorenzo Carcasci
Ian Gualdani
Maravillas Barroso
Duccio Raffaelli
Melody Waysieh Behbahani
Serena Di Mauro
Leonardo Paoli
Giulia Vannozzi
Sonorizzazione:
Francesco Giannetti
Luminotecnica:
Claudio Fornai