Ci sono legami e legami: quelli che non sopravvivono neanche agli anni della maturità e quelli destinati a durare in eterno come l’amicizia immortale ritratta nella mostra “Heroes – Bowie by Sukita”.
Celebrando al contempo momenti di arte, cultura e musica la raccolta di 60 scatti ripercorre il sodalizio durato oltre quarant’anni tra la leggenda del pop rock e il grande maestro della fotografia.
Dai fotogrammi iconici da copertina, alle fotografie tratte dall’archivio personale di Sukita, l’esposizione, curata da Ono Arte Contemporaneae da Le nozze di Figaro, è ospitata nella dimora quattrocentesca di Palazzo Medici Riccardi (fino al 28 giugno).
La collaborazione tra Bowie (che sono passati già tre anni e ci manca molto) e il fotografo giapponese Masayoshi Sukita nasce nel ‘72 quando quest’ultimo arriva a Londra per fotografare Marc Bolan e i T-Rex. Attratto dalla promozione pubblicitaria dell’epoca e sebbene ignaro su chi fosse David Bowie, Sukita decide di andare a un suo concerto. Di quegli anni, il fotografo ricorda: “vedere David Bowie sul palco mi ha aperto gli occhi sul suo genio creativo. Ho visto Bowie esibirsi con Lou Reed ed era così potente, diverso dagli altri rock and rollers, aveva qualcosa di speciale che sapevo di dover fotografare”.
Due ore, sei rullini e molta ispirazione più tardi, Sukita realizza anche la fotografia che non sapeva sarebbe divenuta la celebre copertina dell’album “Heroes”, uno tra gli scatti più iconici della pop culture.
Fu lo stesso Duca Bianco a ricontattarlo per poter utilizzare la fotografia come copertina del suo disco. In un’alternanza tra servizi posati in studio e sessioni fotografiche più intime e personali, il rapporto instauratosi tra in due, alimentato da un ricco interscambio culturale, rimarrà immortale, così come i loro scatti.
© Photo by Sukita 2019