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Electric Souls: l’earth rock tra istinto ed energia

foto: Edoardo Bellante

“Come si arriva all’Hard Rock Cafè dalla piana di Calenzano?”
“Stando attenti che non ti accoltellino nel percorso!”

Questa la versione ufficiale che danno gli Electric Souls, incontrati poco prima del loro concerto in uno dei luoghi simbolo della musica dal vivo in città. Si definiscono infatti degli outsiders: “siamo svincolati da etichette, facciamo tutto da noi, soprattutto la ricerca di date live. Che è l’aspetto su cui siamo maggiormente concentrati”.

Originali ed indipendenti anche nel cercare un proprio genere musicale: “abbiamo inventato un termine per rispondere in modo esaustivo alla domanda: ma cosa suonate? I generi che ci accomunano sono infatti jazz, funk, soul e rock. Dall’idea di queste quattro radici che si fondono insieme è nata la definizione di earth rock”.

foto: Edoardo Bellante

Gli Electric Souls sono un power trio attivo dal 2015 e composto da Dario, Alberto e Alessio. Da un inizio marcatamente ispirato a Hendrix e ai Dire Straits, testimoniato dal primo EP (2016), si sono evoluti verso un sound più moderno, che ha dato vita a Electric Souls II Ep: The Earth Rock .

Colpiscono i suoni ricercati e raffinati; la chitarra di Dario (una D’Angelico, “gemella della Gibson”) sostiene le melodie della voce e ha l’effetto stereo che deriva dall’uso di due diversi amplificatori. Alessio, batterista “acquisito” dopo un inizio da chitarrista ritmico, ha un’impostazione tradizionale e un tocco allo stesso tempo sensibile e sicuro. Il basso “ha più pedali della chitarra!”: Alberto mi spiega che i diversi equalizzatori consentono di controllare il suono in tutte quelle situazioni in cui si può agire poco sui volumi o sull’amplificatore.

foto: Edoardo Bellante

Il nome rimanda non solo al mezzo espressivo, ovviamente elettrico, ma soprattutto all’energia e all’istinto: “anche il modo, l’approccio alla musica è elettrico. Suoniamo quello che ci diverte, siamo gente da palco”. La radice jazz lascia traccia ad esempio nella scelta di lasciarsi, in ogni concerto, ampi spazi improvvisativi. “Altrimenti non sentiresti il brio”.

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