Cinema

MARIE KONDO: VELENO E ANTIDOTO 

By Caterina Liverani

February 26, 2019

C’è qualcosa di rassicurante nella dolce dipendenza creata dalle serie tv. Lente, veloci, lunghe, appassionanti o deludenti fanno ormai parte del nostro quotidiano. Un episodio, un altro, un terzo, “Netflix and Chill per sfuggire dalla propria realtà in segmenti di massimo 45 minuti.  

Ma cosa succede quando quelle responsabilità e doveri che siamo riusciti a schivare come proiettili ci si ripresentano sotto forma di un lavandino pieno di stoviglie, un cesto di panni da piegare o cassetti che implorano di essere svuotati? Può sembrare paradossale ma è proprio Netflix, l’inquilino silenzioso ma non troppo, che da ormai quasi 4 anni alberga nelle nostre case, a suggerirci una via d’uscita.  

Nel catalogo del colosso dell’intrattenimento domestico qualche mese fa ha fatto la sua comparsa “Facciamo ordine con Marie”, un docu-reality in 10 puntate in cui è possibile osservare il metodo di riordino KonMari messo in pratica da colei che l’ha inventato, ovvero la guru giapponese dell’economia domestica Marie Kondō. La deliziosa e minuta giovane donna, di appena 35 anni e pubblicata in oltre 30 nazioni, sbarca in USA per dare agli accumulatori a stelle e strisce lezioni di riordino e gestione dello spazio casalingo.  

Coppie in evidente crisi, genitori in attesa, neosposi, famiglie allo sbando o alle prese con una tragica perdita: ognuno di loro sembra rinascere miracolosamente dopo essere stato dolcemente strapazzato da Marie per il disagio in cui versavano le loro stanze. I cassetti vengono ordinati, gli oggetti dismessi ringraziati, i garage svuotati e le case salutate. 

Uno degli spettacoli più catartici che vi capiterà mai di vedere, prodotto e realizzato dallo stesso sistema che vi invita a oziare e a rimandare.  

Un colpo di gran classe da parte di Netflix. Non si tratta però di semplice mettere in ordine ma, secondo Marie, di dare un giro di volta alle nostre vite capendo quali degli oggetti stipati in casa siano realmente portatori di gioia e degni di essere conservati. La sorpresa è che si rivelano veramente poche le cose degne di accompagnarci nella transizione verso il nuovo corso nella nostra vita. Sbattendo le ciglia e sorridendo amabilmente lei porta tutti sulla strada della rettitudine, piegando volontà decisamente coriacee. Le case si svuotano così di libri dell’infanzia, indumenti regalati da congiunti passati a miglior vita e vecchi orpelli, mentre le persone si dicono, credendoci fermamente, felici e rinate.  

Ma fu vera gioia? A una seconda stagione l’ardua sentenza.