Eventi

Luci sul Bright Festival

By Erika Gherardotti

February 06, 2019

Si sente parlare di realtà aumentata, stampanti 3D, ci incantiamo davanti ai video mapping. Interagiamo con le nuove tecnologie, e vorremmo saperne di più. Possiamo immergerci nel “mondo del futuro” il 21, 22 e 23 febbraio, quando si terrà a Firenze la prima edizione del Bright Festival

Tre giornate dedicate alla Digital Art, Musica Elettronica e Lighting Design e a tutte le sottotematiche da esse derivanti. Alle spalle l’esperienza e il genio di “Bright Event”, che da anni organizza eventi d’intrattenimento notturno in cui confluiscono queste tre arti. Realizzato grazie alla collaborazione di Università e aziende start up, il contributo della camera di commercio e della provincia di Firenze. Due saranno le location e due le fasce orarie: una giornaliera e una pomeridiana/serale.

Di giorno, allo Student Hotel, si terranno workshop, talk, dimostrazioni, lecture, incontri e masterclass.  Mentre di pomeriggio alla Stazione Leopolda, tra le 15.00 e le 19.00, potremmo prender parte ad una mostra d’arte immersiva tra installazioni, esperienze di lighting e sound design. E dalle 22.30: Show! con DJSet, live set e performance di artisti internazionali. 

Di eventi “Bright” ne avevamo visti, ma è da quest’anno che, aggiungendo la parte “conference”, diventa Festival. Saranno tante le realtà coinvolte: presenti scuole, aziende e ospiti illustri come, direttamente da L.A, Craig Caton-Largent: nome noto dell’animazione 3D, che terrà una masterclass sugli effetti speciali e sul suo lavoro (ricordiamo “Jurassic Park”, “Batman – Il ritorno”). E poi la masterclass sull’uso della luce cinematografica, tenuta dal direttore della fotografia Luciano Tovolie quella di Stefano Fomasi, artista e video designer, suoi alcuni progetti per le mostre multimediali di Santo Stefano in Ponte e video mapping per F-Light. I nomi degli artisti serali, al momento in cui stiamo scrivendo questo articolo, non sono stati ancora annunciati. Il founder Claudio Caciolli ci dice“La novità del Festival sono le attività del giorno. Vogliamo far luce su queste tematiche per far render conto il pubblico sulle opportunità che ci sono in questi settori. Puntiamo più sull’aspetto formativo e didattico, che sul divertimento in se stesso”.

A Firenze ci sono tantissime aziende che lavorano in questi ambiti, hanno le loro sedi qui, ma lavorano principalmente all’estero. Il Bright Festival ce le farà conoscere e ci mostrerà quanto potenziale ci circonda.  

Così se un battito di ali può provocare un uragano, allora speriamo che dentro ciascuno dei partecipanti si scateni quel battito: “I maggiori interventi saranno free, proprio per dare degli input anche ai semplici curiosi o appassionati, forniremo loro molti canali di approfondimento (…) L’obiettivo è quello di riuscire a convogliare quante più realtà e qualità possibili sotto ognuna di queste arti per fare cultura. Aggregare neofiti, professionisti e studenti, perché sono arti diverse, ma che lavorano bene insieme e hanno pubblici molto simili.” 

Riguardo la musica Caciolli continua: “La musica elettronica viene spesso associata soltanto alla ‘techno’ ma include molti altri generi. Noi affronteremo il lato produzione e il lato clubbing, cercando di sdoganare questo termine che in Italia viene spesso associato al rumore e al fatto che la si ritenga solo per giovani. Notiamo quanto sia diverso in Nord Europa per esempio, dove è un’arte condivisa e frequentata da persone di tutte le età. Su di essa l’Italia ne sa meno, nasce da qui il nostro evento culturale. Tramite il nostro show vorremmo far respirare al pubblico l’atmosfera del Festival, mostrargli uno spettacolo visivo, dove si ascolta musica e al tempo stesso si fanno esperienze immersive. Vorremmo tirar fuori il lato culturale di questo genere.”

Non finisce qui! Su www.brightfestival.com è stata aperta una call alle aziende, professionisti e artisti, in cui è possibile proporre agli organizzatori i propri progetti o esibizioni. Speriamo che almeno per una volta non si dica che a Firenze siamo indietro anni luce.