In una storia di H.G. Wells, un uomo si ritrova ad un tratto a vivere in un mondo popolato da ciechi. In questa landa sperduta una parola come “luce” è soltanto un suono senza significato e la vista del malcapitato è per gli abitanti qualcosa di sinistro, segno d’incoerenza mentale. “Non esiste la parola vedere” continuavano a ripetergli mentre lui cercava di spiegargli le bellezze al di là delle montagne. Dal 1 dicembre al 6 gennaio si terrà a Pistoia “M’Illumino d’Inverno”, l’iniziativa organizzata dall’associazione culturale Spichisi che entra negli spazi urbani della città per stravolgere l’ordinarietà e, attraverso illuminazioni, installazioni temporanee e proiezioni artistiche sui monumenti simbolo della città, ci porta a riflettere su questioni sociali e culturali verso cui troppo spesso ci mostriamo accecàti.
Sul tema di “Storie condivise”, le proiezioni sono collegate tra di loro da un percorso luminoso che si snoda tra le vie del centro storico. Fra le diverse narrazioni raccontate, la facciata del Palazzo Comunale diventerà la tela di Apparati Effimeri, studio di visual design bolognese, mentre le installazioni digitali sulla chiesa di San Filippo e l’Ospedale del Ceppo verranno curate da David Hartono e Francesco Taddeucci, co-founder di Monogrid Firenze. Oltre ai video mapping, la città sarà inondata da altri eventi come la mostra fotografica sulle case del popolo di Marina Arenziale e Matteo Cesari curata dall’associazione culturale pratese Sedici, gli spettacoli di arte e danza al Teatrino Gatteschi di Vicolo Malconsiglio e molto altro ancora.
La missione di questa iniziativa è di restituire un nuovo senso di comunità per riconoscerci come una collettività che sa guardare oltre i propri limiti. Del resto, si sa, che da sopra le montagne, si vede chiaramente come la valle dei ciechi sia soltanto un puntino in mezzo alla vastità del mondo.