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Non ci resta che vincere: la straordinaria diversità dei “campeones”

Campione d’incassi in Spagna e in lizza per la nomination agli Oscar per Miglior film straniero, Non ci resta che vincere (“Campeones” il titolo originale) è una pellicola che sorprende per la sua semplicità e, contemporaneamente, per la sua profondità. Diretto dal regista Javier Fesser, il film sarà distribuito nelle sale italiane da oggi. Lungarno è andato all’anteprima del 4 dicembre, alla Fondazione Stensen, per raccontarvelo.

Marco Montes è un arrogante vice-allenatore di una squadra professionista di basket che un giorno, sorpreso alla guida in stato d’ebrezza, viene licenziato e costretto ai lavori socialmente utili per non scontare la sua condanna in prigione. Il giudice quindi gli impone di allenare una squadra di ragazzi con disabilità intellettive. Marco, come molte altre persone, è intrappolato nella convenzionale definizione di “normale” e vede i ragazzi come dei “mongoloidi” che non riusciranno mai ad imparare a giocare a basket a causa dei loro “limiti”.

Questo è l’incipit di “Non ci resta che vincere”,un film divertente e brillante, che vede come attori protagonisti dei ragazzi con reali disabilità. E forse è proprio questo fattore che rende la storia molto naturale e reale, senza tecnicismi e meccanismi inutili. Il regista ci vuole mostrare, attraverso i ragazzi, che il concetto di normalità non esiste realmente poiché ognuno di noi è un individuo unico e diverso dall’altro.

La diversità di cui si parla nel film infatti è rappresentata come elemento distintivo della persona, ed in quanto tale deve essere vista come una qualità, e non come un limite. L’uomo si deve liberare della futile paura di ciò che non conosce, del diverso, per potersi aprire al mondo e abbracciarlo in tutta la sua diversità.

Ciò che più colpisce al cuore è la spontaneità dei ragazzi protagonisti: ognuno con le proprie peculiarità, fanno nascere nello spettatore una sincera risata, che non sfocia mai nella derisione. Anche loro ci mandano un messaggio molto importante: la vita va sempre vissuta con il sorriso, nonostante le difficoltà e le paure che incontreremo.

Una commedia che ci ricorda che nessuno è “normale”.

 

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