Non ho mai amato particolarmente la storia di Adamo ed Eva: ho sempre visto lui un mezzo uomo, abbastanza vigliacco, senza spina dorsale, pronto a puntare il dito verso la malcapitata donna, Eva appunto. In fondo lei voleva solo mangiare una mela, che avrebbe smezzato con lui, ma Adamo fa la spia e quel paradiso terrestre si disintegra.
Per una mela!
Per una misera mela, noi nel 2018 ci ritroviamo a vivere in un mondo devastato da ogni tipo di guerra, di dolore, di infamia, di odio.
Per una mela!
Artefice dell’inganno ad Eva, un serpente, animale che in diverse culture, come quella dell’antico Egitto o della Grecia classica, era considerato un portafortuna, simbolo di rinnovamento.
Ma nella nostra storia il serpente è il maligno, quell’essere che striscia e che tenta con il frutto proibito, che di proibito secondo me non ha niente, anzi è talmente noiosa che non dovrebbe nemmeno essere un frutto.
È però curioso come invece negli anni ‘80, a noi bimbe che “passavamo a comunione”e a volte persino per il battesimo, ci venissero regalati anelli a forma di serpente, in oro generalmente e alcuni persino con tanto di zircone rosso a simulare l’occhio demoniaco.
Personalmente ho chiaro il ricordo di quando ricevetti il mio, che ora purtroppo si ferma alla prima falange del mignolo della mano.
Una tradizione passata che in questi mesi sta invece ritornando in auge: le influencer (no non sono untrici di malanni stagionali), più in voga hanno decretato il ritorno dell’anello a forma di rettile e come sappiamo bene, una volta che viene indossato da loro, diventa un must di stagione irrinunciabile.
Anzi, diventa virale.
Ne troverete per ogni tasca e di ogni tipo, dal più grande a quello più sottile, dalla boutique prestigiosa alla catena lowcost. L’essere umano è così spesso incoerente si sa, perciò indossate il vostro anello, mangiate una mela e se vi va uscite di casa mezzi nudi, che tanto questo autunno è caldo!