La filosofia degli Open Data si basa sull’idea che i dati appartengano all’umanità e che sia essenziale la loro diffusione. Per esempio, la divulgazione di dati di carattere scientifico è indispensabile per far crescere la ricerca e far sì che la società percepisca il massimo beneficio da essa. Da questa filosofia nasce quindi il Data Journalism, una tipologia di giornalismo che sperimenta inchieste o approfondimentisfruttando l’accesso a dati. Il giornalismo dei dati, come si può ben immaginare, ha richiesto al mondo dei reporter una grande trasformazione.
Questo è quello di cui si parlerà il 24 settembre alla Sala d’Arme di Palazzo (dalle ore 9:30 alle ore 12:30) Vecchio nel corso dal titolo “Data Journalism: come cambia il lavoro del giornalista con i dati aperti”. Ad aprire la giornata sarà il Sindaco di Firenze Dario Nardella, a cui seguirà l’introduzione di Francesco Di Costanzo, presidente dell’Associazione PA Sociale direttore del sito web www.cittadiniditwitter.it, il quale modererà l’intera giornata.
Le tematiche che verranno toccate ed approfondite durante il corso sono sei:
- “La città di Firenze e la trasparenza”
- “Fare giornalismo con i dati”
- “Credibilità, web reputation, dati. Come creare una buona informazione”
- “Servizi pubblici open”
- “Open Toscana, la casa dei servizi digitali della Regione”
- “I dati aperti per i giornalisti: le buone pratiche”
I temi saranno affrontati da dipendenti della pubblica amministrazione e aziende pubbliche, giornalisti, comunicatori e nuove figure professionali del digitale, che mirano ad innovare la comunicazione in tutti i suoi aspetti.
Tra questi troviamo: Marco Pratellesi, condirettore AGI (Agenzia Giornalistica Italia); Roberto Bernabò, vicedirettore de Il Sole 24 Ore; Marco Renzi, giornalista e presidente Lsdi; Alfredo De Girolamo, Presidente Cispel Toscana; Laura Castellani, Dirigente del Settore infrastrutture e Tecnologie della Regione Toscana e molti altri.
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