“È questo il titolo di una mostra itinerante, come è giusto che sia il Ritorno di Carla”. Esordisce così ogni spettacolo di quella che gli stessi componenti chiamano una famiglia musicale, “un gruppo di vita e di lunga vita”. Nato nel 2011 senza un’idea programmatica di stile da rispettare ma con l’obiettivo di “sperimentare, condividere e ascoltarsi”, Carla è ora un collettivo di musica e poesiaelettro-acustica, che si esibisce in spettacoli nei quali l’improvvisazione trova ampio spazio.
LA BAND
Lisa, Francesca e Mariarita, le tre notevolissime voci del gruppo, si alternano alla chitarra, alla tastiera e al synth; Claudio è un batterista felicemente prestato alle percussioni e alle basi elettroniche; infine Diego è il poeta del gruppo, elemento che con la musica ha niente e tutto a che fare: il suo ruolo all’interno del progetto è cresciuto man mano, dai testi musicati, alla partecipazione come pubblico “interventista” nelle esibizioni del gruppo, fino a diventarne parte effettiva ed irrinunciabile.
LO SPETTACOLO
Lo spettacolo di Carla è infatti composto di musica, poesia e video, tutto “low-fi, in presa diretta, senza filtri, effetti né finzioni, cioè: nudo e crudo”. Nei momenti di libera improvvisazione che la scaletta prevede si suonano giocattoli, oggetti sonori, strumenti di ogni tipo; si ascoltano testi poetici, suoni ambientali e libere associazioni.
La libertà e l’aspetto istintivo sono gli elementi essenziali della poetica di Carla: i testi e lo stesso nome del progetto nascono infatti come un mosaico di associazioni a cui viene dato un senso e una coerenza, in un processo che rende il caso necessario. Nell’universo di Carla, le soluzioni così trovate sono infinitamente più efficaci di quelle che potrebbero nascere dalla tecnica musicale pura.
Al suo “la morte mi fa ridere, la vita no”, Carla offre “il resto in caramelle”.
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