Sono passati due mesi dal “debutto in società” del primo The Student Hotel fiorentino. Era il 7 giugno 2018, Lungarno ha prima seguito i BedTalks e poi osservato le reazioni di ospiti, spettatori e infine… dello staff! Avete ancora qualche dubbio? I nostri li abbiamo fugati facendo due chiacchiere con Charlie MacGregor, fondatore e CEO di The Student Hotel.
Come ben sappiamo tu sei il CEO di The Student Hotel. Quale è il tuo ruolo nell’azienda e cosa fai di preciso? Bella domanda… ecco sostanzialmente sono stato io ad avviare l’azienda, prima di iniziare con The Student Hotel lavoravo comunque nell’ambito delle residenze studentesche. Quando mi sono trasferito ad Amsterdam ho notato che c’era una grande crisi in questo settore e di conseguenza anche una grande opportunità di fare le cose diversamente, in un modo nuovo. Quindi ho voluto invitare anche la comunità locale a far parte di questa realtà, per poterla incorporare. Mi sono anche voluto focalizzare sulla start up community, perché ho notato sin da subito come gli studenti avessero uno spirito imprenditoriale molto più forte rispetto al passato. Anche se erano lì per fare un corso, erano comunque attivi nell’organizzazione di vari tipi di attività, molto propensi a lanciare nuove idee e iniziative. Sappiamo tutti da dove è nato Facebook: Facebook è nato da un nucleo studentesco, quindi ci è piaciuta l’idea di creare un ambiente misto, vario per età e profilo demografico, dove la vita studentesca fosse integrata con quella della comunità locale reale.
Quando hai iniziato a lavorare con The Student Hotel? Ho iniziato un bel po’ di tempo fa, sono stato fortunato nel vedere l’azienda crescere! Adesso sono responsabile della crescita del brand e dei progetti, sostanzialmente è compito mio assicurare che ci siano i fondi per costruire le strutture. In ogni modo sono coinvolto in molti progetti, come ad esempio per quello di Firenze. Qui il mio coinvolgimento è stato totale fin dall’inizio.
Qual è il concetto che sta dietro al progetto e come viene esportato nelle varie città, dato che la realtà di ognuna è molto diversa. Semplificando: quale è il concetto principale, quali gli aspetti che è possibile esportare e quali quelli che invece hanno bisogno di essere adattati ogni volta per ogni singola citta? Il concetto è quello di un nuovo modello ibrido di ospitalità. Il carattere ibrido consiste nella flessibilità delle nostre camere. Quindi in estate ci focalizziamo sui turisti, le aziende e gli imprenditori, mentre durante l’anno accademico una larghissima parte delle nostre camere è destinata agli studenti. Il modello ibrido fa sì che le camere degli studenti si trasformino in camere di albergo durante l’estate. Ovviamente abbiamo anche camere d’albergo disponibili tutto l’anno.
Per quanto riguarda l’adattabilità del format, noi partiamo dal selezionare la città in cui vogliamo essere. Cerchiamo continuamente nuove città ‘cool’ in via di sviluppo con chiari criteri di selezione. Quando pensiamo che la città sia già gremita del target “giusto”, quindi studenti, start up, aziende, a quel punto cerchiamo e valutiamo anche le capacità di networking. Ad esempio in Italia i treni ad alta velocità credo siano uno dei fattori che avranno un importante impatto sulla realtà economica e aziendale del paese. Noi volevamo essere in tutte le maggiori città che si snodano lungo la linea dell’alta velocità, e Firenze rappresentava in questo senso una grande opportunità. Firenze ha già una grande community di studenti internazionali, una grande popolazione coinvolta nel mondo delle aziende e degli affari, e una cultura delle start up molto sviluppata. Quindi in sostanza identifichiamo la città in cui vogliamo essere, troviamo la struttura, e da lì iniziamo il lungo processo “burocratico”, per avere i permessi, le licenze… tutti tempi piuttosto lunghi. Il concetto è abbastanza nuovo perché coinvolge e mette allo stesso tavolo gruppi diversi di persone. Quindi se generalmente un hotel è solo per i turisti, uno studentato è solo per gli studenti, un posto di co-working è dedicato solo a questo e un appartamento solo ai professionisti, nel nostro caso tutto questo avviene sotto lo stesso tetto, in una spazio senza limiti e confini. Anche da un punto di vista della comunità locale… generalmente negli alberghi questa non è coinvolta, anzi viene quasi esclusa, non è benvista o benvenuta se si aggira nelle hall degli alberghi, mentre nel nostro caso facciamo sì che le persone si uniscano e si mescolino, quindi in realtà questo è il punto di differenziazione nel nostro modello.
Quale risposta ti aspetti dalla comunità locale? Quale tipo di partecipazione? Come pensate di attirarla? Sappiamo che ci saranno dei negozi, dei ristoranti, quindi sicuramente ci saranno visitatori incuriositi, ma per coinvolgere attivamente la comunità locale, cosa pensate di fare? Beh innanzitutto teniamo la porta aperta, che è la nostra policy principale, quindi i cittadini sono assolutamente benvenuti e invitati ad entrare. L’intero design della struttura è pensato per avere una piccola piazza centrale proprio al centro della struttura, tutto è pensato per avere un contatto visivo con quella piazza, per far sentire le persone benvenute e connesse e per portarle a stare insieme. Non vogliamo forzare nessuno ad entrare nella struttura, ma vogliamo che le persone abbiano voglia di farlo. Per esempio durante i BedTalks di giungo giugno c’erano moltissimi ospiti diversi, con storie e background diversi… Speriamo di essere riusciti a dimostrare quanto amiamo accogliere proprio tutti.
Vuoi dirci qualcosa sui progetti futuri? Certamente il progetto più grande adesso a Firenze è quello di Belfiore, dove stiamo cercando di trasformare il lago in uno student hotel! Abbiamo iniziato a fare i primi controlli per il progetto. L’altro progetto più importante è quello della Manifattura Tabacchi.
Quello che abbiamo capito è che TSH è una realtà complessa e bellissima. Ostica da spiegare quanto semplice da vivere. Aperta a tutti ma chiusa ai pregiudizi. L’unico modo per carpire l’atmosfera totally chill non è che alzare le chiappe e farci un giro!
ph: Cursor.tue.nl
di Ylenia Carfì traduzione a cura di Sarah Bulli