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“Amici della musica”: una storia quasi centenaria

La nascita dell’associazione Amici della Musica di Firenze risale al 1920 e si può considerare una delle associazioni culturali più antiche e prestigiose in tutta Italia. Grazie al suo impegno costante, l’associazione è riuscita nell’organizzazione di concerti di uno spessore e rilievo internazionale, come: Arturo Toscanini, Bela Bartok, Vladimir Horowitz e molti altri. Nel 1928 l’associazione ha aiutato la nascita dell‘Orchestra Stabile Fiorentina capitanata da Vittorio Gui, che dal 1933 prenderà il nome di Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. I programmi spaziano dai classici della musica cameristica, al jazz, alla musica di tradizione fino alle sensazioni musicali contemporanee. Il palcoscenico più calcato, per gli spettacoli, è quello del Teatro della Pergola, con eventi a cadenza settimanale (il sabato pomeriggio e la domenica sera) nel periodo che va da ottobre ad aprile.

L’associazione Amici della Musica si occupa anche di educazione: organizza delle Master Classes con insegnanti d’eccezione, riconosciuti in tutto il mondo, programma cicli di incontri con le scuole per avvicinare gli alunni e gli insegnanti alla musica da camera e ad un ascolto consapevole. E con il Fortissimissimo Firenze Festival, che si svolge da fine settembre fino ai primi di ottobre, dedica spazio ai giovani musicisti italiani. Grazie alle numerose attività che svolge e all’impegno che viene speso ogni anno, nel 2008 l’associazione ha ricevuto il Fiorino d’oro della città di Firenze, grazie al quale le viene riconosciuto il ruolo di “insostituibile” istituzione, per aver reso Firenze una delle massime capitali europee della musica da camera. Nonostante i quasi 100 anni di storia, anche quella del 2018, si preannuncia una stagione ricchissima.

Sabato 13 gennaio alle 16 al Teatro della Pergola di Firenze con il grande talento del pianista Giuseppe Albanese che nel centenario di Debussy propone la Suite bergamasque e i Quattro Preludi. Pagine di Schumann e Brahms per il concerto del Quartetto Fonè, domenica 14 gennaio alle 21, che, insieme a Duccio Beluffi alla viola e Beatrice Pomarico al violoncello, inaugura il progetto Sehnsucht, (che indaga l’universo schumaniano in tre declinazioni fondamentali: l’anelito ad una “nuova era poetica”, il rapporto del compositore con i suoi contemporanei e la relazione profonda tra parola e canto nei suoi lieder). Grande attesa per il nuovo progetto delle sorelle Katia e Marielle Labèque che sabato 20 gennaio saranno sul palcoscenico della Pergola insieme ai percussionisti Simone Rubino e Andrea Bindi per far emergere il panorama variopinto di Bartok e Brahms.

Domenica 21 gennaio al Teatro Niccolini il primo clarinetto dell’Orchestra di Santa Cecilia Alessandro Carbonare, sarà in compagnia di Perla Cormani e Luca Cipriano per un programma tra Mozart, Poulenc e Beethoven, restituiti attraverso l’uso dei soli clarinetti e corni di bassetto. Il pianista Andrea Lucchesini e l’attore Giuseppe Cederna saranno i protagonisti dell’incontro tra i versi di Leopardi e la musica di Schubert e, come spiega Lucchesini: “La musica di Leopardi e la poesia di Schubert parlano la stessa lingua e nessun manifesto poetico può essere più leopardiano della musica di Schubert”. Il Primo corno della Scottish Chamber Orchestra Alec Frank Gemmill sabato 27 gennaio alle 16 incontrerà, sul palco, il pianoforte di Alexander Lonquich e il violino di Lorenza Borrani, già violino di spalla della Chamber Orchestra of Europe per un’immersione nelle atmosfere di Schumann e Brahms. Chiusura del mese di gennaio domenica 28 con i giovanissimi dell’Omer Quartet (secondo Premio Paolo Borciani), in attesa dell’arrivo a Firenze il 3 febbraio dell’affascinante Piotr Anderszewski.

 

 

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