“Vogliamo combattere le pareti bianche rivoluzionando il mondo dell’arte, rendendolo democratico, meritocratico e mercatocratico. Arte per tutti!”
Così recita il primo punto del Manifesto di Linking Art e lo vorremmo porre a epigrafe per capire questa innovativa start-up che vuol far uscire l’Arte dalle piccole cerchie e dai recinti dove alcuni benpensanti vorrebbero rinchiuderla, per farla esplodere in mezzo alla gente. I toni “futuristi” non sono casuali perché il Programma di Tommaso Marinetti è stato preso come modello d’ispirazione.
L’idea viene a Luciano quando è ancora studente di Beni Culturali presso l’Università di Firenze; a seguito della laurea nell’aprile del 2014, con una tesi in cui tratteggia la creazione di un’impresa attiva nel settore dell’e-commerce artistico, entra a far parte dell’incubatore tecnologico del capoluogo toscano. Un piccolo contributo regionale ed uno spazio alle Murate, dove poter esporre i quadri, sono l’inizio. Nei successivi due anni partecipa attivamente a numerose fiere d’arte per l’Italia (Padova, Milano, Pavia, Genova).
“L’Artista è uno sciamano della forma, un visionario che guarda oltre al presente e insegue la tecnologia e il progresso. Il suo compito da secoli è quello di creare, non occuparsi anche del mercato e delle sue dinamiche”. Linking Art è una piattaforma virtuale che vende opere d’arte (quadri, disegni, fotografie, collage, bassorilievi) attraverso la rete e che dà l’opportunità a tutti gli artisti di poter mostrare le loro creazioni. Un team di esperti le valuta e ne stabilisce il prezzo. A livello mondiale operano già e-commerce in questo mercato, ma lasciano all’autore decidere il valore dei propri lavori. “Io sono contrario a questo: l’artista non può valutare se stesso, non si rende nemmeno il giusto merito a chi vuol fare dell’arte la sua professione e scopo di vita.” L’intuizione è automatizzare i prezzi, secondo la legge della domanda e dell’offerta; il valore del manufatto aumenta parallelamente alle vendite. Artisti e collezionisti sono direttamente connessi col duplice vantaggio di abbattere i processi della filiera e avvalorare chi dal mercato è scelto, senza il bisogno di passare da intermediari ingombranti (critici e gallerie) che ne determinino personalmente la fortuna artistica. La forza che sta alla base di questo percorso è la volontà di dare più potere agli amanti dell’arte, rendendoli partecipi di scelte e di condivisioni.
Linking Art aspira a diventare una borsa d’arte. In un futuro sarà grazie agli acquisti dei collezionisti che saranno individuati i maggiori artisti contemporanei. L’impresa vuole essere un garante di equità e solidarietà, accettando tutti, senza distinzioni, a maggior ragione coloro che sono stati scartati da gallerie o critici d’arte, affinché in un mercato libero ognuno abbia la possibilità di esprimere le sue doti. Non solo bisogna stare al passo con i tempi ma talvolta è necessario anticiparli.
“Opere d’arte a portata di mouse, il collezionista scriverà la storia dell’arte attraverso i suoi acquisti.”
di Francesco Orlacchio