Nella mia lista dei buoni propositi per l’anno nuovo, ricado sempre nello stesso mood: “andare a più concerti dell’anno precedente”. Alcuni anni sono riuscita a superarmi, altri proprio no. Come quell’anno che vedevo più gli Zen circus dei miei genitori, e Caparezza più di mia nonna.
Quindi scopriamo insieme i concerti già in programmazione per il 2018. Per gli amanti del cantautorato italiano : “Lungo la strada del mondo” è il titolo del nuovo concerto teatrale di Eugenio Bennato. Che si esibirà il 1 febbraio al Teatro Puccini. Nel suo spettacolo si fonderanno temi di attualità con temi più vecchi della nostra Italia. Sarà uno spettacolo che lega l’energia del concerto con la forza espressiva dell’azione teatrale.
Levante torna con “Caos in teatro tour 2018” che si terrà al Teatro Verdi il 26 febbraio. Ha creato uno spettacolo più racccolto, più adatto all’atmosfera che si crea dentro i teatri con arrangiamenti del tutto autentici. Torna l’attesissimo spettacolo di Brunori Sas che si intitola “Brunori a teatro – canzoni e monologhi sull’incertezza” il 29 di marzo al Teatro Verdi. “Uno spettacolo in cui mi sono voluto liberare del demone della dizione perfetta, una sorta di ritorno alle origini a quella che è la mia passione per il teatro scandinavo” così spiega Brunori il suo spettacolo aggiungendo che sarà tutto una “super cazzola”.
Altro concertone che si preannuncia imperdibile è dei G3 che riunisce 3 dei più bravi chiaristi contemporanei (Joe Satriani, John Petrucci e Uli Jon Roth) in un unico show. Inizialmente si esibiranno singolarmente per finire in una mega jam finale. Lo show durerà la bellezza di 4 ore. Lo spettacolo si svolgerà il 3 di aprile al Teatro Verdi.
Il Maestro Ennio Morricone torna a Firenze con l’orchestra Roma Sinfonietta accompagnata da un coro di 75 elementi. Per festeggiare il “The 60 years of Music World Tour” annuncia un programma nuovo che comprenderà alcuni classici per gli amanti dei western di Sergio Leone e alcuni brani scritti per Quentin Tarantino. Si esibirà il 2 marzo al Nelson Mandela.
di Francesca Gianassi