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France Odeon è Cominciato!

Si respira aria di cinema, profumo di festival e odore di red carpet tra Piazza San Marco e il Duomo. La 9° edizione del France Odeon è una scintilla in mezzo alla realtà fiorentina che ha attirato anche l’attenzione dei passanti e dei curiosi prima e dopo l’inaugurazione. Atrio affollato, sala gremita, grandi ospiti, flash, attesa e un’ottima organizzazione in quel della Compagnia, una sala che sta portando un nuovo vento di cinema in una città che si è vista portare via tante preziose sale nel corso degli ultimi anni. Un vento ricco grazie non solo a questo festival ma anche ad una programmazione notevole e originale che proseguirà durante l’inverno.

L’inaugurazione ha visto premiare sul palco le star Louis Garrel e Svelva Aviti con l’usuale “L’essenza del Talento” di Ferragamo, con Garrel che si è cimentato in un esilarante siparietto che ha divertito il pubblico e col quale ha dimostrato di sapere parlare un corretto italiano. A fargli da spalla è sopraggiunto poi il regista Michel Hazanavicius che ha presentato la sua ultima fatica, “La Redoutable” (“Il mio Godard”, in uscita nelle sale italiane). A seguire la proiezione, che ha lasciato soddisfatto il pubblico presente in sala. Dopo “The Artist” il regista si è misurato con uno dei personaggi più discussi della storia della cinematografia francese: Jean Luc Godard.

Grande Cinema nel grande cinema, divertente senza essere scontato, truce ma non eccessivo, fotografia di un tempo che sembra immemore, quasi nostalgico. Ma è più uno sguardo divertito quello che insegue l’artista, partendo dalla fine delle riprese de “La chinoise“, film stroncato da critica e pubblico che getta Godard in una crisi profonda a tal punto da indurlo a gettarsi nella politica e nella prossima rivoluzione. Ma la vera rivoluzione avviene dentro di lui che però finisce per spingere il suo matrimonio con la giovane Anne Wiazemsky verso il declino. Louis Garrel è un Godard sorprendente, perfetto. Un Godard sentimentale e incompreso, infantile, egocentrico, ossessivo nella sua ricerca di distinguersi dal resto del mondo e di cambiare le regole della società, amaro e divertente allo stesso tempo.

Ma il regista non finisce qui: fa un film sul cinema, sulla Nouvelle Vague di un tempo e forse su quella di cui ci sarebbe bisogno, tra didascalie gigantesche e un montaggio incalzante. Non a caso Godard dice (tra l’altro in un momento un poco inopportuno): “A che serve fare un film sonoro se poi non hai niente da dire?“. Oppure quando il suo amico Jean Pierre guarda in camera e ci dice chiaramente che “dobbiamo riappropriarci del nostro cinema” sembra essere una chiara riflessione sull’urgenza della settima arte. Tuttavia è anche una storia sul graduale, progressivo declino di una coppia, sulla disillusione di due persone che il tempo porta a disinnamorarsi.

A seguire il nuovo film di Cédric Klapisch “Ce qui nous lie” (“Ritorno in Borgogna”, in contemporanea nelle sale italiane), commedia agrodolce – cartolina sulla campagna francese, la vendemmia e la lavorazione del vino passando per vicissitudini familiari, formula che ci posa sugli occhi tutto il fascino e la cultura dell’esagono tra vizi, spensieratezza e qualche risata. Un bell’inizio col botto, insomma. Per cui  se volete evitare eventi mondani e aperitivi sfarzosi fate un salto a “La Compagnia” dove questo venerdì sarà il turno di film ancora più interessanti: “L’amant du Jour” di Philippe Garrel ore 18.00, “La Melodie” di Rachid Hami ore 19.30 e “Diane a les epaules” di Fabien Gorgeart, che sarà presente insieme all’attrice Clotilde Hesme alle ore 21.30. Vive la France!

 

 

di Mehdi Ben Temime

 

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