Il documentario pone al centro ciò che viene scoperto ai margini; il 58° Festival dei Popoli, che si terrà a Firenze dal 10 al 17 ottobre, raggiunge a pieno questo scopo vagliando temi di attualità che meritano di essere approfonditi. Si punta non solo a soddisfare la curiosità cinematografica ma ad offrire strumenti interpretativi utili a coloro che tentano di comprendere fenomeni di portata collettiva nei quali ciascuno di noi è un minuscolo quanto insostituibile tassello. Ed ecco comparire la metafora del domino, le cui tessere rimandano implicitamente ad un equilibrio che, se intaccato, produce effetti sconvolgenti. L’immagine rappresenta il focus del festival, intitolato “Effetto domino. Sogni e incubi del potere contemporaneo”, dedicato ai documentari che narrano il rapporto tra immagini e potere.
Gli 82 documentari protagonisti prenderanno vita in diversi luoghi della città: il centro principale sarà il cinema La Compagnia, poi lo Spazio Alfieri, l’Istituto Francese e Zap. Tra gli eventi speciali del Festival dei Popoli vale la pena menzionare l’anteprima italiana di Dancer, in programma nella serata d’inaugurazione il 10 ottobre; la pellicola segue, attraverso interviste e filmati d’archivio, la straordinaria storia del prodigio della danza, divenuto, a soli 19 anni, il più giovani primo ballerino del Royal Ballet di Londra e considerato uno dei più geniali e controversi ballerini contemporanei.
Le sorprese continuano con l’esplorazione della fenomenologia musicale degli X Japan in We Are X, proiettato alla presenza del leader della band. Anche la chiusura, martedì 17 ottobre, sarà caratterizzata da un evento speciale: la proiezione di This is Everything: Gigi Gorgeous; la vita, la carriera e il percorso di vita di Gigi Lazzarato.
La retrospettiva del festival sarà il metodo della contemplazione: il cinema di Kazuhiro Soda; la serie dei suoi “Observational Films” – che verrà integralmente presentata al festival – compone uno straordinario ritratto sociale del Giappone contemporaneo esplorando gli aspetti meno raccontati del paese.
Il Doc at Work – campus, il laboratorio delle idee del festival, si concentrerà sul cinema italiano, in particolare sulle scuole di cinema in quanto avamposti da cui osservare il lavoro di giovani talenti. Sono coinvolte la scuola Holden di Torino, la Civica scuola di cinema Luchino Visconti di Milano e FilmAp – Atelier di cinema del Reale di Napoli.
Infine la novità principale è Meridiano ZERO, organizzato in collaborazione con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo: consiste in una selezione di documentari realizzati in alcuni dei paesi di riferimento della Cooperazione Italiana. Questa sinergia offre l’opportunità di ampliare i luoghi di proiezione del festival all’auditorium dell’Istituto agronomico per l’oltremare di Firenze. Con questa 58esima edizione, la prima ad avere luogo nel mese di ottobre, il Festival dei Popoli rinnova il suo appuntamento dopo un intervallo più breve del consueto ma con la stessa carica intellettuale e un invito a fare la propria parte nel mondo con consapevolezza.