Da Firenze a San Pietroburgo in bicicletta: il giro d’Europa in 80 giorni. Li riconoscete? Sono i RiCiclabili e sono partiti circa 2 mesi fa. Ve li abbiamo presentati nel numero di luglio e oggi vi raccontiamo come sta andando la grande impresa. Jacopo Bardi, Niccolò Giordano, Cesar Villeda e Giacomo Flavi hanno percorso più di 4000 km dei 5400 totali, attraverso natura selvaggia, paesini sperduti e grandi città: hanno raggiunto Bologna, Villach, Vienna, Linz, Passau, Cheb, Lipsia, Berlino, Magdeburg, Amburgo, Lubecca, Stralsund, Danzica e Kaliningrad.
Li abbiamo seguiti su Facebook e sul blog, ci siamo appassionati alle loro vicende e oggi che li sentiamo sono a Riga, “la Parigi del Baltico, che è davvero bella”, racconta Niccolò. Insomma, come sta andando? “Un’esperienza sbalorditiva. Siamo rimasti sorpresi dalla ciclabilità di Germania e Lituania, oltre che dai paesaggi incontaminati lungo la costa e nel continente, dall’Austria fino a Lubecca; aree riqualificate che fungevano da confine naturale tra i Paesi.” Ma l’aspetto naturalistico è solo una parte del viaggio. “L’aspetto storico e umano è quello che ci ha impressionato di più”, continua Niccolò. “Pedalando lungo la Cortina di Ferro, abbiamo incontrato tantissimi memoriali. Questi luoghi racchiudono storie di tante famiglie e paesi spezzati in due, con un passato diviso che si riflette ancora oggi nel modo di vivere delle persone.” “La densità di storia di questi luoghi è notevole, siamo in Europa, d’altronde, e ogni paesino è stata una scoperta. La difficoltà maggiore è stata lasciarceli alle spalle perché avrebbero meritato fermate molto più lunghe. Ci siamo sentiti parte della cittadinanza ovunque siamo approdati: siamo stati letteralmente adottati dalla gente, integrandoci nella loro realtà in modo eccezionale. A Duderstadt, ad esempio, abbiamo visitato il museo sulla Cortina di Ferro accompagnati da un settantenne che ha vissuto la storia sulla sua pelle” .
Un altro aspetto del viaggio sono stati gli equilibri tra viaggio individuale e viaggio di gruppo, che a volte sono stati precari, tanto che a un certo punto i ragazzi si sono separati e hanno pedalato lungo percorsi diversi per qualche giorno, per poi ritrovarsi a Lubecca, ridere sugli scazzi accaduti davanti a una birra e continuare l’avventura, che sta per terminare. Sappiate che tutto questo presto diventerà un libro, utile per i cicloamatori e pieno di interviste alla gente della Cortina di Ferro. Per trasformare il sogno in realtà, partecipate al crowfounding. Non vediamo l’ora di leggerlo!