Conosciamo la lettura come un’esperienza individuale, intimissima. Ma a Firenze non più è così: “La città dei lettori” rompe i confini e trasforma la lettura in un motore d’aggregazione, uno “strumento” per vivere la città. Nel caso ve la foste persi, “La città dei lettori”, organizzata dall’Associazione Culturale Wimbledon, porta i libri nel cuore della movida fiorentina: la letteratura ha già fatto tappa a Easy Living, Zenzero Biocatering, all’A.S. Aurora e al Bistrot Santa Rosa.
L’iniziativa ha coinvolto ben 9 case editrici, fiorentine e non, tra cui Sellerio, L’orma, Barta Edizioni e Newton Compton ed è patrocinata in questo primo calendario dal Comune di Firenze e dal Consiglio Regionale della Toscana.
Abbiamo fatto una chiacchierata con Martina Lazzerini, dell’Associazione Culturale Wimbledon, che ci ha raccontato la crescita dell’iniziativa.
«Siamo molto orgogliosi di questo numero perché l’obiettivo principale de “La città dei lettori” è quello di coinvolgere le persone alla lettura. Il libro gratuito suscita curiosità, ed ogni libro regalato corrisponde ad un potenziale lettore riconquistato o un nuovo lettore.»
La città dei lettori è stata protagonista dell’estate a Firenze, con 19 appuntamenti da maggio a settembre, cosa ci aspetta nei prossimi mesi?
«La perdita di lettori è un fenomeno che coinvolge l’Italia intera, per questo stiamo allargando l’iniziativa ad altre città come Milano, Torino, Roma e Palermo mentre Volterra e Lecce ci hanno già visti protagonisti con appuntamenti del progetto negli scorsi mesi. Stiamo anche lavorando ad un progetto su misura per New York: la nostra intenzione è quella di promuovere libri di autori italiani pubblicati da case editrici italiane. Vogliamo che questa idea nata sulle sponde fiorentine dell’Arno possa portare nuova linfa vitale, nella penisola e oltreoceano. Perché la lettura non ha confini né barriere.»
“La città dei lettori” non è un progetto come un altro: riesce a combattere con estrema leggerezza il problema tutto italiano della scarsità di lettura e lo fa senza contributi o finanziamenti ma con tanta passione e duro lavoro. Questa è la Firenze che ci piace.