palati fini

Banana bread

By Marta Staulo

September 13, 2017

La storia della banana, prima che diventasse l’emoticon porno per eccellenza in compagnia della melanzana, è costellata da episodi tristi, a partire da quella dello sfruttamento coloniale per finire a quella che la vede protagonista indiscussa – perché non ne parla appunto nessuno – delle merende che si perdono nel fondo delle nostre borse.

Dopo un piccolo momento di gloria pop art che la fa simbolo della New York mattoncini ed eroina che ci piace a noi, torna a dividere generazioni: troppo matura/ troppo acerba, toglie i crampi/fa ingrassare, mangiala la mattina/ma anche “ i 10 motivi per cui ti pentirai di aver mangiato una banana la mattina”. Mai celebrata dai Malizia Bon Bons, la ritroviamo spesso a profumare gomme da cancellare.

Nella sua incessante ricerca di fiducia, pensa bene di affiancarsi al più affidabile degli alimenti – il pane – prima che il glutine diventasse un pretesto di guerra. E con lui crea un rapporto sullo stile Pretty Woman: lei una poco di buono, lui uno che sa il fatto suo.

Vogliamole bene perché con la sua umiltà tropicale ci trasporterà dalla spiaggia alla colazione del rientro nel più indolore dei modi (guardare Costume e Società per i traumi causati da quest’ultimo e di conseguenza consultare un medico). Da accompagnare con caffellatte e caterve di candele Ikea, da comprare anche se nel portafogli non vi resta che la sabbia.

 

testi e illustrazioni di Marta Staulo