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Edi Rama, artista e premier albanese per la prima volta in mostra a Firenze

La Galleria Eduardo Secci ha inaugurato venerdì 24 febbraio 2017, nella sede espositiva di Piazza Goldoni 2 di Firenze, la mostra personale di Edi Rama (Tirana, 1964), artista e Primo Ministro albanese. Fisicamente un gigante (è stato anche convocato nella nazionale di pallacanestro), Edi Rama ha iniziato la carriera di artista in esilio a Parigi, è stato inoltre un giornalista mondano (ha firmato per The Guardian e New York Times), docente di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Tirana e sindaco della stessa città (2000-2009).

Al centro della sua attività politica e artistica c’è il colore, concepito come speranza e rinascita. Il colore è la cifra distintiva delle sue opere, così come del suo programma politico: Rama, infatti, ha voluto riqualificare cromaticamente i palazzi della città di Tirana, coinvolgendo nel progetto giovani, cittadini e artisti, primo fra tutti  Anri Sala con cui aveva vissuto per anni in esilio a Parigi.

Questa tensione al colorismo è evidente nella personale appena inaugurata alla galleria Secci. Questa si compone di disegni, sculture e wallpaper che si susseguono negli spazi della galleria senza soluzione di continuità, trasferendo a Firenze l’atmosfera del proprio ufficio a Tirana. In questi lavori si avverte come Rama combini il suo essere artista e politico, dilatando la sua arte alla realtà politica – lui stesso afferma di dedicarsi all’arte anche durante le riunioni o durante le telefonate di lavoro, concependola come metodo di concentrazione e astrazione allo stesso tempo.

La serie Doodles, prodotta fra il 2000 e il 2012, rappresenta il filone più ampio della sua produzione. Disegni a pennarello abbozzati su semplici fogli della sua agenda in cui sono elencati tutti gli appuntamenti, scarabocchi che riflettono una sorta di agitazione interiore inconscia all’interno della routine quotidiana di un uomo politico. Proprio perché il suo impegno pubblico lo assorbe completamente nel quotidiano, Rama esprime nelle sue opere l’esigenza di sentirsi libero e di evadere dal vortice dei gravosi oneri politici. Disegni e sculture sono distribuiti in una logica casuale nelle prime tre sale dello spazio.

La più impressionante è la seconda stanza, in cui si realizza il tentativo di immergersi fisicamente nel subconscio dell’artista poiché i Doodles si fanno carta da parati, trasformando gli schizzi in un wallpaper che riempie le superfici architettoniche dell’intero spazio.

Infine, nell’ultima sala, viene proiettato Dammi i Colori, il pluripremiato video di Anri Sala del 2003, girato di notte nelle strade di Tirana, in cui si può sentire la voce di Rama che racconta il progetto di trasformare cromaticamente la città di Tirana.

Per info: www.eduardosecci.com

 

di Valentina Piuma

 

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