Il pomodoro giallo parla a te. Si rivolge alla tua immaturità fossilizzata che capisce come nessuno. Questa solanacea prende il suo nome dal fondersi delle parole “pomo di oro”, poiché erano gialle le prime drupe che arrivavano dalle Americhe.
E siccome che l’estate non dura per sempre lo sapevano già a metà dello scorso millennio, alcuni monaci ebbero l’idea di provare a conservarli appendendoli, usanza che nel Sud troviamo con il nome di “piennulo”, cosa che lo premia del titolo di “pomodoro d’inverno”.
C’è una familiarità confortante in questi spaghetto il cui giallo, per quanto più dolce, alla vista inasprisce e ci fa credere daltonici ma di cui solo tu, giovane adulto, potrai comprenderne l’invecchiare sembrando giovani per sempre, appesi tra acerbità, eternità e Inps.
testo e illustrazione di Marta Staulo