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Leonardo Borri

Quando ti svegli da un sogno ti senti sempre carico di un’energia positiva. Poi strizzi leggermente gli occhi e ti accorgi subito che durerà poco.

Sono passato troppo presto dal sogno di poter vivere grazie alla mia passione alla dura realtà del mondo del lavoro” mi dice Leonardo Borri, tatuatore classe 1989. Eppure, mi sembrava di averlo già visto: dal CPA di Firenze Sud al Next Emerson a Castello, scivolando nei sottopassi delle stazioni ferroviarie e nelle fabbriche dismesse.

La sua arte è un po’ ovunque. Dalla passione iniziale per il disegno e dopo un breve periodo alla scuola di Comics, si avvicina verso quello che è il magnete della sua vita: “man mano che passava il tempo mi sentivo sempre più attratto da questo mondo, fino a quando ho capito che poteva essere la valvola di sfogo perfetta per la mia creatività”.

Lasciandosi ispirare dalla tradizione dell’old school americano, Leonardo viaggia su linee solide, colori saturi, distaccandosi dai vari cliché e applicando la sua personale visione delle cose a questa arte. Notevole la serie dei “volti”: “nonostante mi piaccia sintetizzare al massimo il concetto, l’espressività che dai a una faccia può dire tutto”. Leonardo lavora da Segnistrani, lo studio di Matteo Ciampi, da poco trasferitosi da Montelupo a Firenze.

Una grande sfida, un nuovo capitolo da scrivere e inchiostrare. Gennaio è il mese dei buoni propositi e senza sentirmi troppo una dispensatrice di supercazzole alla Rob Brezsny, vi consiglio di fare quello che vi piace veramente e lasciar perdere tutto il resto. Ne guadagnerete in termini di tempo e salute. Mai senza: mutanda rossa portafortuna.

 

 

 

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