palestra robur

La passerella pedonale di Piazza della Libertà

By Redazione Lungarno

January 05, 2017

Quando una cosa l’hai vista sempre lì, lo stupore risiede nel fatto di non vederla più. Ci sono angoli della città che erano proverbiali, e la cui mutazione ha lasciato un vuoto che la memoria colma, ma che è pronto a riemergere alla prima occasione. La passerella pedonale di piazza della Libertà è uno di questi vuoti.

Scavalcava l’ultimo tratto del viale Matteotti, e aveva almeno due sorelle: una dinanzi alla Fortezza e una nel viale Giannotti. Nondimeno, quella di piazza della Libertà è la più rammentata dopo che tutte e tre sono sparite.

Da lassù si aveva una vista inusuale di un traffico sempre più convulso, un effetto-autostrada che meravigliava. Per pochi passi sembrava di stare in qualche altro posto non ben definito, magari anche più moderno.

Ai suoi piedi è ambientata la leggendaria sequenza della telefonata nella cabina di Ad ovest di Paperino (“t come tossicodipendente, a come hashish senz’acca”).

 

 di Leandro Ferretti