L’effetto nostalgia tipico dei nostri tempi ci avvolge in ogni ambito e in questo mood s’incastona perfettamente il nuovo docu-film Supersonic di Mat Whitecross, prodotto dalle solite teste di “Amy”, il lungometraggio da Oscar del 2015, incentrato sulla vita di Amy Winehouse.
Supersonic riaccende gli Anni Novanta quindi, un passato recente che riaffiora. Recente, finché non si realizza che dal 1996 sono passati venti anni. Per i “madferit”, i fan irriducibili della legione Oasis in slang mancuniano, la band di Manchester ha probabilmente definito alcuni degli anni più belli della propria vita. Gli anni delle vacanze-studio a Londra, dei primi concerti in trasferta con gli amici, dei cd comprati nel dopo scuola con i risparmi di qualche mese, delle canzoni come colonne sonore di amori acerbi ma assoluti. Supersonic è un viaggio in apnea nel mondo Nineties visto dagli occhi dei suoi brillanti, rumorosi e talentuosi protagonisti. Per chi si riconosce in queste parole, il docu-film sugli Oasis, sarà come prendere una sonora, dolorosa ma amorevole tranvata in faccia e spererà con tutto se stesso che, una volta fuori dal cinema, sia di nuovo il 1996.
Supersonic sarà allo Spazio Alfieri il 7, l’8 ed il 9 novembre.
di Andreas Lotti