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Un giro alla Florence Tatto Convention

Ormai è qualche mese che per Lungarno tengo Sulla pelle, una rubrica di storie “inchiostrate”, che prova a raccontare chi ha l’ago vibrante dalla parte del manico.

Accedere alla Convention è un gioco da ragazzi quando si ha un accredito stampa.

Dolci signore volenterose di non far formare code mi liquidano senza farmi fare neanche un po’ di fila al desk accrediti con un braccialetto di carta fosforescente. Neanche fossi al Twiga.

Entro.

Un sottofondo musicale è la primissima sensazione appena si entra alla Florence Tatto Convention. Ma no, non intendo quello del sound check di Giovanni Lindo Ferretti che di lì a qualche ora si sarebbe esibito sul palco, ma di una sinfonia costante, un ronzio di macchinette – che se fosse stata un’orchestra sarebbe stata diretta da Korsakov.

Una sfilza di lettini, uno accanto all’altro, indicano che gli oltre trecento tattoo artist sono all’opera già dalle prime ore del pomeriggio.

Sarà una lunga tre-giorni quella della Tattoo Convention.

Qualcuno fa una pausa, qualcuno mangia qualcosa: si tratta di un lavoro di enorme pazienza, estrema precisione e ovvia concentrazione.

C’è anche un’area mostre dove con piacere noto l’esposizione del ragazzo che ho intervistato questo mese: Frenopersciacalli, che presenta il suo ultimo progetto: HEY EYE. HEY EYE!

Cerco di “rubare” il più possibile con gli occhi e con la mia non proprio nuovissima reflex.

Il mio obiettivo mette a fuoco su una sfilata di personaggi diversi tra loro, ma accomunati dall’amore verso quell’universo fatto di inchiostro e rivoli di sangue, di puntine metalliche, aghi e quantità infinite di cellophane.

Non avevo mai visto così tante cosce maschili depilate. O almeno non tutte insieme. Burrose tatuatrici con acconciature anni ’50 mi sorridono quando le inquadro, eccentrici uomini con barbe lunghe, le solite ragazzine che addirittura mi chiedono di fare loro una foto. Poi ancora, gli inossidabili venditori di giacche militari, stand per la cura dei tatuaggi, stand di fornitori di inchiostri, lettini, macchinette.

I miei occhi sono ormai saturi.

Gli occhi di una ragazza che, nonostante una miopia in costante avanzamento, sanno ancora vedere, apprezzare e riconoscere i colori e la tecnica di persone che nel loro mestiere ci mettono sempre e comunque tanta passione.

Al prossimo anno dunque, Florence Tattoo Convention.

 

di Valentina Messina

 

(Foto: Valentina Messina e Duccio Formiconi)

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