Nel 1946 le donne votano per la prima volta in questo giovine paese noto come Italia.
In quel giovine paese, nel frattempo divenuto Repubblica, fino al 1963 rimane in vigore il cosiddetto ius corrigendi del marito nei confronti della moglie. Per farla breve, il diritto del maschio di correggere la donna. Anche ricorrendo alle mazzate. E lo Stato diceva che tutto sommato poteva andare. Fino al 1969 l’adulterio della moglie era un reato. Quello del marito, ovviamente, no. Nel 1981 è stato abolito il delitto d’onore. L’idea malata per cui se un marito uccideva la moglie adultera aveva diritto di vedersi riconosciuto uno sconto di pena. Ricordate poi, vi prego, ricordate che fino al 1996 lo stupro, nel nostro codice, non era un reato contro la persona. Ma contro la morale. 1996. Italia.
Meleto Valdarno, 1941, colui che diverrà mio nonno è al fronte. Mia nonna una domenica viene invitata a ballare da uno del paese. Donna fiera e con due spalle così, di fronte alle sue insistenze lo attacca al muro. La cosa fu considerata uno scandalo e lei non uscì di casa per mesi.
Firenze, 1975, 40 donne colpevoli di voler abortire senza rischiare la vita dalle mammane vengono arrestate. Colpevoli di non voler morire.
Catanzaro, 1976, una bambina di 15 anni viene stuprata per strada. Viene perseguita lei. Per atti osceni in luogo pubblico.
Sempre Calabria, 40 anni dopo. Nel 2016 si scopre che da 3 anni una bambina che oggi ne ha 16, è alta 1,55 e pesa 45 chili, viene stuprata da 9 uomini del posto. Parroci, presidi e genitori che fan finta di nulla. Un paese a cui scappano commenti come “se l’è andata a cercare”. Il fratello poliziotto di uno degli stupratori che dà consigli per eludere la legge.
Da anni in Italia le nuove frontiere del femminismo sono le quote rosa.
Mavvaffanc…
di Tommaso Ciuffoletti