Londra è una di quelle città che non ti vengono mai a noia, ti stupisce sempre. A volte capita addirittura di riscoprire luoghi che consideravi ormai “basic” e innamorartene a prima vista. Ed è esattamente quello che succede quando scopri la street art londinese.
I quartieri in cui gli artisti si danno appuntamento a Londra sono principalmente due, Camden Town (sì proprio quella del mercato) e Shoreditch, ma l’arte di strada è ovunque. Da sempre la municipalità ha appoggiato gli artisti e questi hanno eletto la città a tavolozza preferita in Europa, o forse del mondo. Le autorità londinesi concedono spazi a collettive di artisti autogestiti, che a loro volta promuovono contest globali per distribuire i muri tra i vari street artist. I murales restano in piedi per massimo un paio di mesi, e poi, come da caratteristica di questo tipo di arte, vengono coperti da altre opere più recenti.
Camden Town è fondamentalmente una piccola comunità di quartiere e di questo ci si rende conto anche quando si notano le opere che ricordano e onorano la sua cittadina più celebre e forse sfortunata: Amy Winehouse. Murales e dipinti dedicati alla cantante – che aveva scelto questo quartiere per vivere – spuntano un po’ ovunque. I più celebri sono quelli a firma di Bambi, che la ritrae con un occhio affezionato, nei colori caldi e nelle forme morbide del primo periodo. Uno di questi è al secondo piano del pub Hawley Arms, dove la cantante era di casa e talvolta spillava birre dietro il bancone. Bambi ha ricoperto Camden di murales su Amy e su altri personaggi famosi (ad esempio William e Kate). C’è un vero e proprio culto della sua identità, e il web è pieno di siti che danno indizi su chi lei sia. Alcuni hanno addirittura ipotizzato che si tratti di Victoria Beckham o di Kate Moss. Chissà?
Ma l’arte di strada di Shoreditch è non è soltanto visuale. Trovandosi nelle immediate vicinanze della City, simbolo della ricchezza finanziaria, gli artisti lanciano messaggi e la criticano. È impressionante vedere la vicinanza fisica che c’è tra le scritte di Ben Eine tra i pochi ad usare il proprio nome – “Vandalism” o “Let’s adore and endure ourselves” (adoriamoci e sosteniamoci a vicenda) così attaccate ai grattacieli della City of London. Non vederci un messaggio diretto e critico nei confronti di tutto ciò che quei grattacieli rappresentano è impossibile.
Una piccola chicca nostrana: nel caso in cui sentiste nostalgia di casa, a Shoreditch potete vedere anche alcune opere di Clet Abrahams. Andate a Crispin Street e alzate gli occhi verso i cartelli stradali, vi sentirete subito in San Niccolò.
Se volete scoprire l’arte di strada a Londra, vi consiglio di affidarvi a una delle collettive di artisti che gestiscono gli spazi comunali. Si trovano facilmente su internet e più o meno tutte organizzano visite guidate a piedi tra i vari quartieri. Preparatevi a camminare per ore e ore con il naso in su, ma sicuramente in compagnia di una guida veramente competente e appassionata.