Ci sono degli angoli di città che diventano proverbiali come ritrovo di comitive o particolari gruppi, per motivi che non sempre sono esattamente ricostruibili, o hanno delle precise spiegazioni storiche. A Firenze quel lembo di piazza della Repubblica che diviene via dei Brunelleschi si è, da un certo punto nel tempo, trasformato nel ritrovo della gioventù “bene”, quella ricca e ben vestita. Forse la cosa ebbe inizio dalla presenza del Gambrinus con cinema e biliardi, chissà. Sta di fatto che negli anni Ottanta quel territorio era la riserva di caccia dei paninari. Imperavano lì i risvolti di El Charro, gli sgargianti Moncler, i quadri dei Burlington, i Sì blu delle femmine e i costosi Laverda dei maschi. Se eri un vero alternativo da quel posto giravi al largo, e a comprare le corde da Ricordi ci arrivavi da dietro. Poi, come ben si sa, cambiano le mode. I ragazzi bene son sempre lì, e le minicar hanno preso il posto dei ciclomotori. O tempora, o motores.
di Leandro Ferretti