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Culture in #rete. Il volontariato che abbatte le barriere

Nel mondo sanitario c’è un motore importante ma nascosto, composto da ingranaggi tra loro diversi ma cooperanti: il volontariato. Chi ne fa parte mette a disposizione la sua conoscenza, il suo tempo, la sua fisicità, non in vece di uno stipendio ma di una soddisfazione più umana e calorosa: il sorriso di colui che ha bisogno d’aiuto. I volontari sono molti, appartengono a diverse associazioni, diverse per missione e per formazione ma tutte con un unico obbiettivo: aiutare il prossimo.

Chi intraprende la via del volontariato dunque lo sa, è un percorso a doppio senso. Ma che succede quando questa rete stradale è ostacolata da buche, stop e cartelli di divieto? Succede che questo traffico inevitabilmente s’interrompe.

In un Paese come l’Italia, in cui ogni giorno vediamo l’arrivo di persone provenienti da diverse nazionalità, diventa quindi necessario chiedersi: chi è questo prossimo? da dove viene? qual è il suo crèdo, quali sono i suoi usi, le sue tradizioni, la sua cultura, la sua lingua?

E ancora: io volontario come posso aiutare il prossimo se non lo conosco, se non riesco a comunicare con lui?

Da queste domande si è sviluppato Culture in #rete – volontari intorno al mondo, un progetto interculturale che mira al miglioramento dell’interazione tra i volontari e i soggetti appartenenti a culture straniere.

Culture in #rete è nato e si è svolto a Firenze nell’arco di un anno, da marzo 2015 a gennaio 2016. E’ stato ideato dalle progettiste Elena Ricci e Stefania Ermanno, con la ginecologa Lucrezia Catania, la Presidente AVO Maria Grazia Laureano e la responsabile della formazione di HELIOS, Maria Forzieri.

Un progetto che ha visto la cooperazione delle associazioni di volontariato AVO e HELIOS unite, per la prima volta, nel trovare i nodi di giunzione tra le diverse realtà socio-culturali che si possono incontrare in ambito sanitario.

Quello di Culture in #rete è stato un anno intenso. Un anno in cui molti medici e volontari hanno partecipato attivamente ad alcuni incontri formativi, hanno potuto acquisire degli strumenti utili per superare alcune barriere socio-culturali che possono incontrare nel loro lavoro. Hanno preso parte a dei lavori di gruppo e hanno frequentato un tirocinio con il dottor Omar Abdulcadir presso – l’unico nel Paese – Centro di Riferimento MGF (Mutilazioni Genitali Femminili).

I risultati di questo lavoro, grazie anche al contributo di Ente Cassa di Risparmio di Firenze, sono stati poi raccolti in un manuale a distribuzione gratuita. Un manuale che vuole fare da collante tra le diverse associazioni di volontariato presenti in Italia, informare ed istruire il volontario e, soprattutto, contribuire a ridurre le distanze tra chi aiuta e chi deve essere aiutato.

La presentazione del progetto e del manuale “Culture in #rete – volontari intorno al mondo” si terrà Sabato 19 Marzo, alle ore 10.00, presso ASP Montedomini – Sala Ballerini, Firenze.

Ingresso libero.

 

di Erika Gherardotti

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