niente panico

Noi siamo i giovani

By Redazione Lungarno

December 01, 2015

di Tommaso Ciuffoletti

 

Non sono giorni facili e non c’è un cazzo da aggiungere. Quindi parleremo d’altro. Di disimpegno, di surf, di isole Canarie, di bionde olandesi, bionde svedesi, bionde norvegesi, milanesi, torinesi, siamo venute qua perché vorremmo lavorare con i surfisti, ora lo chiamano lavorare. Cocktail, birre, papas arrugadas, vinho verde, sbornie, sbornie moleste, barbecue, feste in piscina, ciao come stai, hola cómo estás, hi how are you, insomma ti va di scopare? La banalità del banale.

Quando sei là fuori siete solo tu e la tua onda. Essere in un tubo è la sensazione più bella del mondo. Tutto si ferma e per un attimo ti sembra che Dio si sia fatto liquido intorno a te. Spero che quel Dio liquido ti punisca per quello che hai detto. Ehi, ciao ho i capelli biondi bruciati dal sole, la pelle abbronzata bruciata dal sole, gli occhi azzurri bruciati dal mare ed è come un’uniforme. Voglio bruciarmi anch’io. Ma niente evoca, dalle profondità recondite dell’abisso, il mio stakanovismo. Niente quanto l’adesivo go surfing work sucks, che da questa parti va parecchio di moda. Tatuaggi, tatuaggi maori, tatuaggi simbolici, mistici, fallici, esoterici, esotici, asiatici, ridicoli, questo l’ho fatto per mio figlio. Spero che tuo figlio ne sia orgoglioso. Il suo nome sul tuo bicipite destro che potrà mostrare ai propri figli quando sarà grande.

Guardate bambini, qua tra queste rughe è dove il nonno si tatuò il mio nome: Aloha. Chiamare un figlio Aloha e mantenerne la patria potestà. E tatuaggi di donne che perdono di vista il punto. Banalmente il punto è che i tatuaggi femminili sono stati sdoganati dal porno.

Perché nell’era del bisturi degli anni Ottanta e Novanta, che tutto omologava, le pornostar, tra labbra gonfie, tette rifatte e zigomi piallati, avevano il problema di farsi riconoscere dai propri fan. E considerate che spesso non venivano esattamente inquadrate in viso. Così il tatuaggio in luoghi strategici serviva per renderle riconoscibili. Sul pube, sulla chiappa, sopra il culo, sulle caviglie strette tra le mani dell’attore di turno. La funzione del tatuaggio, insomma, è la stessa in nome della quale si è sempre marchiato il bestiame, identificare. In quel caso per sapere chi fosse il padrone.

Mi dispiace per voi donne emancipate con il tatuaggio sulla caviglia, farfalline pubiche, ma a farvi scuola sono state le attrici porno. E a far scuola a loro sono stati i capi di bestiame.

Amen. Siamo l’esercito del surf. Combatteremo per voi. Buon Natale.