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Dio esiste e vive a Bruxelles

di Caterina Liverani

La nuova commedia di Jaco Van Dormael in anteprima nazionale allo Stensen. Ospite il protagonista Benoit Poelvoorde.

Dio? Non è esattamente come ce lo immaginiamo. È un uomo di mezza età burbero che beve birra, fuma e gira per il suo modesto appartamento a Bruxelles in calzini e ciabatte; tratta la moglie in modo poco gentile e non vuole che sua figlia Ea si sieda a tavola alla sua destra prendendo il posto di J.C., il primogenito fuggito con i suoi 12 apostoli, che potrebbe sempre fare ritorno.

Ea ha 11 anni e, stanca di stare chiusa in una casa senza porte di ingresso o uscita, con quel padre ingombrante e talvolta violento che attraverso un computer antidiluviano decide del destino dell’umanità, si ribella.

La prima mossa di Ea è quella di inviare attraverso l’archivio di suo padre un sms a tutti gli uomini e le donne del pianeta, rivelando la data della loro morte, la seconda quella di trovare 6 apostoli tutti suoi con i quali scrivere il suo personale nuovo “testamento 2.0”.

Brillante, poetica, surreale e insieme umanissima la nuova dark comedy del regista belga Jaco Van Dormael che, sviluppando alcuni dei temi già affrontati in Mr Nobody presentato al 66esimo Festival del Cinema di Venezia, come la famiglia, l’identità e la memoria, in Dio esiste e vive a Bruxelles compie un salto in avanti lasciandosi alle spalle la meticolosa ricerca estetica, in favore di una maggiore concretezza nel racconto.

Il Dio di Van Dormael, interpretato da un fenomenale Benoît Poelvoorde, attraverso una esilarante operazione iconoclastica riesce ad apparire rozzo, incosciente e persino crudele mentre procede per goffi tentativi nella Creazione o nell’atto di mettere a punto le sue Leggi della sfiga universale la cui efficacia, naturalmente, proverà sulla sua pelle.

Ea, la figlia maltrattata costretta a divenire ribelle, riesce ad arrivare dove il padre padrone non si era neanche avvicinato, e cioè a sperimentare empatia e compassione per quella povera umanità che deve fare i conti con la propria data di scadenza.

È proprio la necessità di dare un senso al tempo che rimane che obbliga i 6 apostoli di Ea a comporre il loro Nuovo Nuovo Testamento e a rivoluzionare coraggiosamente la loro realtà che, come ci ricorda il barbone Viktor «non è il massimo» ma è tutto ciò che abbiamo.

È un universo tenero, colto e immaginifico quello creato da Jaco Van Dormael, che dopo aver incantato il Festival di Cannes rappresenterà il Belgio nella corsa all’Oscar per il miglior film straniero, un mondo nel quale è possibile fuggire attraverso l’oblò di una lavatrice, innamorarsi ed essere felici con un gorilla, cambiare la propria identità ed essere tutti in possesso di una musica interiore, che solo Ea può sentire accostando l’orecchio al nostro cuore, tutto sta nello scoprire con quella di chi altro si accorda meglio.

PS: Non lasciate la sala fino alla fine dello scorrere dei titoli di coda.

Martedì 24 alle 21.00
Anteprima nazionale, con la presenza di Benoit Poelvoorde
Cinema Stensen
ingresso 7,50 €

 

 

 

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