Site icon Lungarno

Immaginare la nostra città tra cento anni

Firenze, un sabato mattina qualunque. Porto le bambine al parco: la pista ciclabile è proprio come piace a loro, piena di buchette che le fanno saltellare sui sellini della bici. I furgoni incolonnati in attesa di consegnare le merci stanno strombazzando perché c’è un’auto in doppia fila, ma le bimbe sono felici, adorano i clacson, e quel fumo nero che esce dai tubi di scappamento sembra proprio alito di drago. Arriviamo al parco giochi e, prima di lasciare le streghette libere tra scivoli e altalene, raccolgo le bottiglie di birra lasciate qua e là dalla nottata di bagordi di qualche avventore notturno.

Firenze è bella, bellissima. Anche se maltrattata dal turismo di massa e dall’incuria di alcuni incivili, rimane una città magica, capace di togliere il fiato. Eppure potrebbe essere meglio.

Per ripensare alla nostra città (e a tutte le altre) con un occhio al futuro è stato ideato il Festival dell’Energia e del Design. Valorizzare la bellezza rispettando il territorio, utilizzare consapevolmente le risorse, costruire edifici senza rinunciare ad ampliare gli spazi verdi,  risparmiare senza distruggere il pianeta su cui viviamo. Il 31 ottobre e il 1 novembre, alla Stazione Leopolda a Firenze, si parlerà di tutto questo.

Il weekend è pensato per un pubblico davvero vario. Alla Leopolda sono attesi architetti, ingegneri e appassionati di interior design per visitare lo spazio fieristico e assistere alla presentazione della nuova edizione di Fuoriluogo, con aperitivo e musica dal vivo; illustratori e fumettisti per ammirare le tavole vincitrici di CartoonSEA, il premio nazionale di umorismo e satira; professionisti del settore e studenti universitari per intervenire a convegni e workshop; bambini e famiglie per partecipare ai laboratori didattici organizzati da Firenze Kids e Terza Cultura; registi e cinefili per la rassegna di documentari; e tutti, ma proprio tutti, per assistere e partecipare al dibattito pubblico su temi di attualità legati all’acqua, come il dissesto idrogeologico, il consumo consapevole e le nuove tecnologie al servizio dell’ambiente.

 

di Daria Domenici

 

Exit mobile version