Sembra proprio che a Firenze le librerie indipendenti vogliano farcela. Così sabato 12 settembre la casa editrice Clichy inaugura la sua nuova sede fiorentina in via Maggio 13r con una sorpresa assai gradita: l’apertura della Libreria Clichy nei locali contigui alla redazione. Per l’occasione una mostra di Roberto Mastai, a cui l’editore deve il suo elefantino, darà avvio agli incontri pensati dagli intrepidi fondatori dell’ex Barbès Editore.
I novanta metri quadrati di spazio espositivo ospiteranno circa novemila titoli di narrativa, saggistica,
arte, letteratura per l’infanzia e young adult, nonché romanzi in lingua, fumetti, guide turistiche, manualistica e illustrati divisi per editore, in una zona colta della città dove si percepiva la mancanza di una libreria di quartiere.
La dichiarazione d’intenti di Tommaso Gurrieri, direttore editoriale, è quella di prestare un occhio di riguardo all’editoria indipendente italiana a cui è dedicato un intero scaffale, posto appunto all’ingresso della libreria. Eppure quella di Clichy sarà una libreria generalista dove «senza spocchie e senza snobismi, l’Ulisse di Joyce se ne sta tranquillamente beato accanto all’Inferno di Dan Brown» sottolinea il Gurrieri. Una libreria democratica, insomma, che tuttavia non trascura di fidelizzare i lettori più forti attraverso la possibilità di rateizzare l’acquisto di un numero minimo di volumi e di fornire loro la guida di un navigato libraio della vecchia Edison attraverso percorsi letterari, presentazioni e laboratori.
Novità assoluta lo “scaffale d’autore” gestito, ogni mese, da un celebre scrittore che durante una serata di presentazione proporrà i titoli che hanno giocato un ruolo significativo nella propria vita e vedrà esposti i suoi libri.
L’Oltrarno si prepara a scrivere una nuova pagina della storia di quartiere e noi con lui.
di Cristina Verrienti