di Marta Staulo
A cinque anni tutto può accadere. E sulla parete, prima della nanna, la fantasia tracciava le immagini. Era il nostro primo cinema indipendente, il nostro primo viaggio con i protagonisti dei nostri giochi. Oggi ci addormentiamo con più difficoltà e quella cinematografia fantastica è diventata immagine reale. Si chiama video mapping ed è ciò che sta riempiendo molte pareti toscane.
Il video fa l’amore con facciate monumentali e muri qualsiasi, si bacia con le superfici e con tutte le loro sporgenze, interagisce con i vuoti, genera illusioni e ci racconta l’arte. È questa la tecnica scelta dal Comune di Firenze per celebrare Firenze ad Expo2015 che con Felice Limosani ed il suo Magnificent (Palazzo Vecchio, Sala d’Arme fino al 31 ottobre ) racconta con un’esperienza visiva e sonora le principali opere pittoriche e scultoree del Rinascimento. Composte in una sequenza di episodi e aneddoti tutt’altro che virtuali, le proiezioni sono legate da un filo che ha come fine ultimo quello di portare lo spettatore a riflettere sugli apici raggiunti dal cervello umano. E possiamo gioire sul fatto che esistano in città cervelli importati come quello di David Hartono, giovanissimo videomaker indonesiano approdato in riva d’Arno e che del video mapping ha fatto il suo maggior talento, diventando terzo elemento dei Celluloid Jam, band fiorentina elettro-indie dall’identità video esplosiva. Hartono è arrivato a realizzare una delle campagne pubblicitarie più innovative degli ultimi tempi, dove una donna ed il suo corpo interagiscono con la percezione che gli altri hanno della sua immagine. E parietali sono i party che fioriscono nei locali fiorentini come Bring Your Own Beamer (tradotto: Porta il Tuo Proiettore), format già sdoganato in città, che porta la stessa firma di David Hartono e presto animerà le feste della nuova stagione del Glue Alternative Concept Space.
Ma i muri a Firenze sono anche schermi di film che hanno fatto la sua storia: è il caso del Amici Miei (Mario Monicelli, 1975), che la facciata della Basilica S.Spirito ha accolto con l’ennesimo abbraccio insieme all’intera piazza.
Varcando le mura d’Arnolfo e viaggiando verso Siena, invece, fino al 30 settembre La Divina Bellezza (Duomo di Siena, Piazza Jacopo della Quercia, www.ladivinabellezza.com ) ripercorre la storia della città e del suo Duomo su 800mq di proiezione profondamente emozionale sulle mura del Duomo stesso, nel primo progetto italiano di history storytelling scritto e ideato da Alfredo Accatino.
Insomma, as long as you act like a wall, I’ll be your video mapper, per dire che, nella vita, mai perdere la fiducia nelle potenzialità di un muro.