Libri

Firenze suona bene

By Gabriele Ametrano

July 20, 2015

 

“Tra i piaceri della vita, solo all’amore la musica è seconda. Ma l’amore stesso è musica”  di Aleksandr Sergeevic Puškin

 

Firenze suona, e suona benissimo. Lo testimoniano più di 350 pagine, quattro anni di ricerche, incontri, interviste.

Elisa Giobbi ha lavorato tantissimo per raccogliere un materiale che oggi sembra solo un’interessante carrellata di interviste ma che domani sarà un prezioso documento per comprendere cos’era la Firenze musicale. Pubblicato da Zona Editrice, “Firenze suona” raccoglie la voce di chi ha suonato e chi ha fatto suonare, gli artisti, gli addetti ai lavori ma sente le voci anche di chi con la musica è cresciuto e ha ballato.

Un po’ di nostalgia per gli anni passati, per quei mitici anni Ottanta in cui “Firenze era il centro del mondo”; le novità degli anni Novanta, le perdite, i cambiamenti, e poi gli anni più vicini che sono difficili a dirsi ma non mancano a farsi, disfarsi e sgomitare per farsi sentire. Insomma la scena musicale e artistica fiorentina ha tanto da raccontare e raccontarsi e in “Firenze suona” lo fa abbondantemente.

Ernesto Assante, che apre con una prefazione il libro, guarda il passato ma anche il futuro. Dal sottotitolo di una manifestazione musicale di qualche tempo fa, “the noise is back in town”, dona con le sue parole la speranza. Il fermento è tornato, la vita, la gioia di chi suona e sperimenta, va oltre. Esistevano esperienze uniche che oggi sembrano aver lasciato il posto ad altre e diverse novità. Dobbiamo saperle cogliere e sfruttarle, saperle mettere sotto i riflettori o donare l’importanza del passaparola (che a volte è meglio di un colpo sparato dai  media!). Ma non è solo Assante a parlarci: troviamo Bruno Casini, Michele Faggi, Elena Raugei, Alessandro Bellucci tanto per citarne alcuni. E poi i protagonisti dei palchi fiorentini, Narciso Parigi, Riccardo Tesi, Piero Pelù e Ghigo Renzulli, Marcello Michelotti, Marco Cocci, Irene Grandi e Cristina Donà (e questi nomi sono solo alcuni…). Nell’ultima sezione parlano anche gli ascoltatori, quelli che la musica la sentono in cuffia o ai concerti ma non la suonano. Tra quest’ultimi c’è Marco Vichi, David Riondino, il sempre amato Carlo Monni e Alessandro Benvenuti.

Insomma questo libro ha una bella platea di ospiti e acquerella un bel quadro di quello che Firenze musicale era, è e molto probabilmente sarà. E sarà una Firenze che suonerà ancora meglio di ieri.