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La piccola grande magia di Musica Nuda

di Marta Paternostro

A distanza di due anni dal lavoro precedente, Musica Nuda, l’originalissimo duo composto dal poliedrico contrabbassista Ferruccio Spinetti e dalla raffinata vocalist Petra Magoni, si riaffaccia sulle scene con Little Wonder, un gioiellino in cui i due tornano a interpretare brani più o meno noti e a calcare le scene con un nuovo tour che li vedrà, oltre che a Parigi, Lione, Londra, anche in Toscana. Il 7 luglio, infatti, si esibiranno nello spazio estivo della Biblioteca Ernesto Ragionieri a Sesto Fiorentino, e il 7 agosto a Cecina nel Parco di Villa Guerrazzi. Li ho intervistati in un simpatico botta e risposta a tre teste e una penna.

Leggenda vuole che abbiate registrato Musica Nuda quasi per gioco, e che oggi, ridendo e scherzando, siate già arrivati all’ottavo album. Come nasce Little Wonder?

Ferruccio: Dopo l’esperienza di Banda larga, registrato con orchestra, con cui abbiamo festeggiato in pompa magna il nostro decennale, avevamo voglia di replicare le atmosfere del primo disco del 2003 in cui eravamo completamente soli. Insomma un po’ un ritorno alle origini.

Petra: Ricordo che registrammo Musica Nuda quasi per gioco in un pomeriggio. In realtà uscì molti mesi più tardi perché non avevamo ancora trovato nessuno che ce lo promuovesse. Little Wonder è un regalo che ci siamo fatti, tornando a suonare in duo, il nostro assetto più naturale, interpretando le cover con freschezza, ma anche con la maturità acquisita nel corso degli anni.

Con che criterio scegliete le cover da inserire negli album?

F: Entrambi attingiamo al nostro bagaglio musicale in modo istintivo, secondo il nostro gusto. In Little Wonder, oltre a  Bill Whiters, a Bob Marley a Sting, a Paolo Conte, abbiamo inserito anche Sei forte papà, un brano di Gianni Morandi, da cui abbiamo anche ricevuto i complimenti.

P: Per poter realizzare questo disco abbiamo suonato tantissime canzoni, anche inedite. Alla fine abbiamo scelto brani sia di autori famosi che di autori meno conosciuti. Il nostro modo di fare musica è talmente riconoscibile e particolare che ogni pezzo è una sfida perché ci costringe ad affrontarlo abbattendo i nostri limiti e dandoci una libertà di interpretazione che è il nostro punto di forza.

Raccontate un aneddoto avvenuto nel corso dell’ultima registrazione.

F: Little Wonder è stato registrato in tre giorni nel Teatro Niccolini di San Casciano per gentile concessione del Comune. Registrare con i nostri fonici in un teatro, che è la dimensione a noi più congeniale, ci ha permesso grande spontaneità e libertà.

P: Registrare in un teatro ci ha dato modo di mantenere le nostre atmosfere. L’ultimo giorno abbiamo aperto la sala al pubblico che ha avuto l’opportunità di conoscere come si registra un album, ma anche di godersi lo spettacolo, nonostante non avessimo i vestiti di scena o abbiamo dovuto rifare alcuni pezzi.

Che rapporto avete con il mainstream? 

F: Dal 2004 produciamo da soli i nostri dischi per poi darli in licenza all’etichetta. Questo ci ha consentito di avere una grande libertà artistica che nel mainstream non avremmo avuto. L’avvento della rete, inoltre, ci ha aiutato molto a diffondere il nostro progetto. Grazie a internet siamo riusciti a sfondare in Francia e a suonare addirittura in Russia.

P: Non mi interessa essere popolare, il mondo della televisione non mi appartiene. Il teatro è la mia dimensione ideale, quella che mi permette di vivere la mia vita privata con tranquillità. L’incontro con Ferruccio è stato fondamentale perché mi ha dato la possibilità di usare tutte le sfumature della mia voce che, per esempio con una band, non sarebbero mai emerse.

Cosa fate quando non siete insieme artisticamente?

F: Ho sempre mantenuto anche altri progetti. A partire dagli Avion Travel con cui l’anno scorso sono andato in tour. E ancora con l’ensemble InventaRio abbiamo registrato un omaggio al repertorio di Ivan Lins, grande compositore e pianista carioca, disco che è stato perfino nominato per i 15th Annual Latin Grammy Awards.

P: Ho avuto l’opportunità di avvicinarmi al teatro. Dal 2009 al 2011 ho interpretato il ruolo della regina della notte nel Flauto Magico secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio, spettacolo che è stato rappresentato nei maggiori teatri italiani ed esteri. Nel 2011 Gioele Dix mi ha coinvolta nella sua versione di Sogno di una notte di mezza estate in cui vestivo i panni del folletto Puck e nel 2013 ho debuttato con Pippo Delbono nello spettacolo Il Sangue. 

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