19 aprile – Record Store Day 2014

Redazione Lungarno

10 anni fa

Guida semiseria per dieci acquisti mirati che, con un po’ di pazienza, potrebbero anche farvi arricchire.

[di Lespertone di Lungarno]

Ufficialmente, siamo al settimo Record Store Day. Il fatto è che qui siamo arrivati un po’ tardi e lo stiamo iniziando a celebrare con una certa dignità dal 2011, ovvero quattro anni dopo la sua nascita. Lo scopo è quello di dare ossigeno ai negozi indipendenti rendendo disponibili tutta una serie di uscite ad edizione limitata che, teoricamente, dovrebbero essere acquistate solo quel giorno. Iniziativa lodevole. Soprattutto nata nel bel mezzo della crisi di settore e poco prima di quella economica mondiale. Con questo giochino i negozi con i titolari più vispi hanno iniziato ad aggiustare il loro fatturato. Almeno quello del mese in cui si svolge il RSD. Contestualmente sono nati dei nuovi clienti, ad oggi congelati, che non credevano esistessero ancora dei negozi di dischi e che ci finiscono una volta l’anno, il giorno del RSD, per acquistare il vinile colorato in 3” dell’inedito di Elliott Smith quella volta che fece ‘Because’ dei The Beatles con l’arpa. Ovviamente quando qualcosa funziona, è giusto incasinarsi e soprattutto rendere la vita complicata al cliente. Quello sano. Quest’ultimo, che già non ha una lira, si ritrova oggigiorno sommerso da centina di uscite limitate realizzate per il RSD. Stare dietro a tutto è impossibile. Quindi, siccome siamo tutti senza una lira in tasca, ci garba la musica ma ci garberebbe anche farci un po’ di quattrini, qui di seguito vi beccate una selezione di dieci dischi (disponibili per il mercato italiano) che sì, più di altri potrebbe aver senso cercare, ma soprattutto con una duplice funzione intrinseca. Funzione A, inserirsi con gusto nella vostra discoteca casalinga. Funzione B, se siete con le pezze al culo, potrete farci un po’ di grana rivendendoli su Ebay o Discogs. In caso di Funzione B, tenere i dischi della Funzione A ben incellofanati per un po’ di anni.