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Dieci regole Dieci

di riccardo morandi

Lungarno ed i festival rock internazionali

 

Amate la musica e non vi sentite troppo vecchi per partecipare ad uno dei mirabolanti festival internazionali che ogni anno popolano la scena musicale rock indipendente? Ritagliate questa pagina. Potrebbe esservi utile in questa situazione. Appendetela al frigo, magari durante una colazione nella prossima primavera potreste impazzire e prendere un biglietto per Barcellona o Londra e andare a vedervi una reunion della vostra band del cuore.

Lungarno vi dice cosa e come fare in dieci punti. Al meglio.

1 BIGLIETTI, AEREO E BAGAGLI. I biglietti li acquisterete in un caotico sito dove non ci capirete niente. Nessun problema: se avete una carta di credito e pagate, nessuno vi farà storie. Basta stampare tutto, incluso l’inutile banner che costantemente stampate (convinti che serva) della compagnia aerea che prenderete. Per evitare di fare spot occulti, siamo sicuri che la compagnia sarà quella coi colori dell’ IKEA. Quella dove non si può riposare, dove ti strillano costantemente addosso. Quella dei giovani. Perfetta per entrare nel clima del festival. Quella dove NON POTETE TRASPORTARE BAGAGLIO, a meno che non trasportiate un equivalente in oro massiccio al prezzo del bagaglio. Ergo: bagaglio a mano, snello. Rapido, cheap. Anche se andrete a vedere l’anziano di turno, tipo Leonard Cohen.

2 DOVE ALLOGGIARE. Dipende da con chi viaggiate. Coniugi o fidanzati vari? Preferite un appartamento. Single? Preferite un appartamento anche in questo caso. Ricordate una regola fondamentale: se non riuscite a dormire siete finiti. Anzi, tatuatevela questa cosa. SE NON DORMI SEI FOTTUTO. Sicuri che questo vademecum vada in mano a persone che non abbiano 19 anni (se lo siete scriveteci con piacere, e smentiteci!) la regola è: trovate un posto comodo. La situazione ostello è da kamikaze, anche se molto interessante per approcci che esulano dal vostro scopo di approfondimento musicale.

3 IL PROGRAMMA. Non spaventatevi, non è un elenco telefonico. Non preoccupatevi se conoscerete anche solo il 15% delle band, funziona così, ed è il bello dei festival. Ci sono tantissime band, potete vagare fra gli scenari e scoprire tanto. Oppure stare piazzati nove ore prima davanti al palco dell’unica band per la quale siete li. È una vostra scelta, il festival ringrazia comunque.

4 ORPELLI E GADGET. Sarete timbrati, imbanditi di adesivi, targhette e braccialetti. Il bello è che vedrete, nella location del festival, altrettante individui marchiati a fuoco come voi. A volte ve ne vanterete, tipo nel volo di rientro quando, ebbri di avere assistitito al più grande evento musicale della vostra vita, lo sfoggerete al fastfood di turno dell’aereoporto. A volte lo nasconderete, quando troverete quattro inglesi ubriachi sulla metro che vogliono parlare di musica con voi, alle 5.24 del mattino.

5 CIBO E BEVANDE. Strano a dirsi ma ai festival si mangia qualunque cosa. Ed ovunque. Costa, ma si può decorosamente mangiare e bere. Dopo anni di esperienza la redazione di Lungarno consiglia però un panino al sacco di scorta, da consumarsi anche come consolazione di un brutto live o in attesa di un concerto. Niente salse o poca roba, che l’effetto salsa/borsa dopo diverse ore fa diventare il panino un blob immangiabile. Bevande? Non potete entrare ai festival con nessun liquido tappato quindi evitate di mettervi le birre nelle mutande. Le troveranno.

6 I TEMPI. State MOLTO calmi. Siate pronti a vedere concerti a notte fonda, a mattina quasi. Evitate la rincorsa ai palchi, diventerete scemi dopo due ore, complice il fatto che non saprete dove andare con la cartina del festival concepita dal fighissimo studio di grafica di turno (ergo bella da tenere ed appendere in camera, ma inutile). Ottima idea è quella di scaricare, se esistente, l’applicazione per il vostro smartphone.

7 I PERSONAGGI. Vi sentirete anonimi, prendetene atto. Anche se nel cuor vostro pensate di essere originali nel look, precisi e intelligenti ci sarà sempre qualcuno più bello, perfetto e contestualizzato di voi. Volete ubriacarvi ed essere molesti? Niente, non ce la farete mai. Siate voi stessi, tanto al ritorno a casa potrete raccontare qualunque cosa.

8 CLIMA. Preparatevi sempre al peggio, come si usa dire. Certo, se scegliete come meta Glastonbury (Inghilterra) non potete fare a meno di portarvi gli stivali da pescatore, visto che in quel posto le band non cominciano a suonare se non piove. Ottimo consiglio è l’abbigliamento a strati. Non spaventatevi se vedrete svedesi vestiti come modelli in ogni situazione. Funziona così.

9 LE BAND. Passerete dalle rock band più grandi della storia al cantautore barbuto canadese, il cui carisma artistico è pari ad un barbone che suona alla stazione della metro. Imparate a parlare un po’ bene di tutti ed a fare un’analisi critica. In cuor vostro saprete quali sono i grandi artisti, ma quando vi confronterete in questi contesti dovete sempre temere che il vostro interlocutore possa essere un artista, o presunto tale. Quindi il peggior interlocutore.

10 IL RITORNO. Stremati ma felici troverete volti che erano allo stesso vostro festival in aeroporto. Parlerete del festival a coloro che non ci sono stati, ma state attenti a prepararvi un sunto adatto ad ogni circostanza, altrimenti non farete mai la quadra. Una recensione distinta per ogni circostanza, un punto positivo e qualcosa di negativo, giusto per accendere un po’ di polemica durante le cene che farete in inverno, ripensando alla fantastica esperienza.

Seguite questi punti e gustatevi il festival. Merita.

 

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